Città del Vaticano – Prima c'è stato il terremoto a mettere in ginocchio la zona marchigiana di Fabriano, poi di seguito il Covid e, per ultimo, l'annunciato drastico licenziamento in massa di ben 400 dipendenti su 560, alla Elica, azienda marchigiana leader mondiale nella produzione di cappe da cucina. Ufficialmente per la delocalizzazione in Polonia del 70 per cento della produzione. Il vescovo locale, Franco Massara si è schierato con i lavoratori e i sindacati, lanciando appelli ai politici e alle istituzioni per avviare un tavolo di confronto, anche se ormai le cose sembrano già fatte. In pratica su tre stabilimenti ne verrebbe chiuso uno, quello di Cerreto d’Esi.
«Sono giorni di dramma individuale e collettivo quelli che stiamo vivendo nella diocesi.
«Serve subito una soluzione condivisa per le ditte del comparto delle cappe aspiranti che tradizionalmente sono un punto di forza del nostro storico distretto dell'elettrodomestico. Un patrimonio di talenti professionali e capacita' organizzative che non puo' essere disperso» ha fatto sapere il vescovo in una nota.