«Per la gente ucraina la donna russa alla Via Crucis è un dolore in più», la denuncia del vescovo

«Per la gente ucraina la donna russa alla Via Crucis è un dolore in più», la denuncia del vescovo
di Franca Giansoldati
Sabato 16 Aprile 2022, 21:53
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Città del Vaticano – La presenza di una donna russa alla Via Crucis ha inferto una ulteriore ferita alla società e alla Chiesa ucraina. Stamattina l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash in un incontro con il segretario di Stato, Pietro Parolin e una delegazione di parlamentari ucraini, ha manifestato soddisfazione (almeno) per il cambiamento al testo del rito che inizialmente era previsto alla 13esima stazione della Via Crucis. Al contempo, però, l'arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, ha spiegato perchè vedere al Colosseo le due donne assieme, ha provocato tanto dolore: «Con le truppe russe tali gesti sono in linea di principio impossibili, specie quando si è in una fase attiva di una guerra così mortale, non è il momento di parlare di riconciliazione. Per riconciliarsi bisogna almeno essere vivi».

Altri missili anche oggi sono caduti nei pressi di Kiev e di Leopoli e la polizia ucraina che sta lavorando nelle zone in cui si sono ritirati i russi, ha affermato di avere riportato alla luce 900 corpi di civili nelle fosse comuni.

L'arcivescovo Shevchuk alla Radio Ucraina ha raccontato di avere insistito moltissimo in Vaticano perché la Via Crucis al Colosseo non avesse quella impostazione. «Alcuni sognatori vaticani che sognano la pace tra le nazioni, la fratellanza e l'unità, è venuta l'idea di compiere gesti di riconciliazione tra russi e ucraini lungo la Via Crucis» ma «dobbiamo prima smettere di ucciderci e poi possiamo parlare dei prossimi passi.

Il passo successivo dovrebbe essere quello di condannare l'autore del reato e stabilire la giustizia. Tutti i crimini contro l'Ucraina devono essere condannati da un tribunale internazionale».

L'arcivescovo maggiore di Kiev è da tempo nella lista nera dei servizi segreti russi (che avevano infiltrato persone nel coro della cattedrale per ucciderlo). Shevchuk ogni giorno diffonde un messaggio urbi et orbi per aggiornare della situazione in Ucraina, per incoraggiare la gente, per sostenere e indirizzare gli aiuti umanitari.

Il leader della Chiesa greco cattolica non ha mai voluto abbandonare la capitale ucraina, mescolandosi alla gente nei sotterranei della cattedrale per ripararsi dai missili. Nei suoi collegamenti zoom ha confermato stupri alle donne e persino sui bambini, ha raccontato della crudeltà sistematica verso i civili colpiti come se fossero birilli. La scorsa settimana, collegandosi via zoom, con il Pontificio Istituto Orientale, non ha trattenuto le lacrime di fronte a tanta sofferenza. 

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