Giro del Monte Bianco, il trekking dei panorami

Il Monte Bianco dal Brévent, sul versante francese
Il Monte Bianco dal Brévent, sul versante francese
di Stefano Ardito
Domenica 21 Luglio 2019, 00:27 - Ultimo agg. 25 Luglio, 15:17
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Il “piccolo Himalaya” delle Alpi non è riservato agli alpinisti. Intorno i 4810 metri del Monte Bianco, alle vette che gli fanno corona e ai suoi spettacolari ghiacciai, corre uno dei sentieri più belli e più frequentati d’Europa.

Il Giro del Monte Bianco (o Tour du Mont-Blanc, in francese) inizia da Courmayeur, in Valle d’Aosta, passa in Svizzera e poi in Francia, e rientra in territorio italiano attraverso il Col de la Seigne e la Val Veny. Sono 12 giorni di cammino, tra paesaggi straordinari, a quote comprese tra i 1200 e i 2600 metri. Un percorso accessibile a tutti, ma che richiede allenamento.

A descrivere con ammirazione questi sentieri, già alla fine del Settecento, sono stati i viaggiatori inglesi del Grand Tour. Il trekking intorno al massiccio è diventato classico nell’Ottocento, ed è stato segnato per iniziativa francese nel 1955. Oggi lo percorrono escursionisti che arrivano da ogni parte del mondo.

Il classico inizio del trekking è a Les Houches, sul versante francese. Se si arriva dall’Italia è più comodo partire da Courmayeur, per il sentiero che inizia dai piedi della chiesa e sale fino al rifugio Bertone, il primo, meraviglioso belvedere sul Monte Bianco.
 

 

Offrono altri panorami spettacolari i rifugi Bonatti ed Elena, e il Col Ferret dove si entra in territorio svizzero. Il sentiero scende a La Fouly, costeggia il Lago di Champex, entra in Francia al Col del Balme, da cui appaiono d’infilata i ghiacciai più estesi del massiccio.

Le due tappe che toccano il Lac Blanc e il Brévent sono uno dei “sentieri-balcone” più famosi delle Alpi. Poi si scende a Les Houches, e si incrocia sui pascoli di Bellevue la via più seguita dagli alpinisti diretti alla cima del Bianco.

La verde valle delle Contamines, e la strada romana scavata nella roccia accanto al santuario di Nôtre-Dame de la Gorge precedono due giorni in valli aspre e solitarie, e la salita fino al Col de la Seigne. La discesa finale verso il rifugio Elisabetta e Courmayeur è un’altra festa per gli occhi.

Il giro del Monte Bianco diventa percorribile in questi giorni, dopo lo scioglimento dell’ultima neve, e lo resta fino al termine di settembre. La vicinanza agli impianti di risalita e alle strade consente di suddividerlo in camminate di uno o due giorni, accessibili anche agli escursionisti meno allenati.
Tra metà luglio e agosto è essenziale prenotare per tempo i rifugi. Molte informazioni utili su www.tourmontebianco.it. Per il versante valdostano, www.lovevda.it.

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