Deruta, il borgo della ceramica in Umbria: le 3 cose da non perdere

Dal Museo della Ceramica alle Fornaci del 500: le meraviglie del borgo

Deruta, il borgo della ceramica in Umbria: le 3 cose da non perdere
di Francesca Spanò
Venerdì 21 Gennaio 2022, 17:53 - Ultimo agg. 17:59
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I colori intensi delle maioliche brillano sotto i raggi del sole di questa magnifica cittadina nel cuore dell’Umbria, in provincia di Perugia. Deruta, è il paese della ceramica, sorge su una collina, tra pittoresche case e un centro storico affascinante, ed è racchiuso da tre porte difensive.

Deruta, tra i Borghi più belli d’Italia

Chi giunge a Deruta, viene idealmente proiettato in un micromondo di arte, cultura e storia. La sua raffinata produzione di ceramica, riguarda una lavorazione legata alla seconda metà del XIII secolo, nota e ammirata in tutto il mondo. Sul finire del Duecento, infatti, i maestri vasai locali, si riunirono in corporazioni, per vendere i loro manufatti. Diversi sono stati i ritrovamenti in merito, a cominciare dalla fornace di San Savatore, nell’area archeologica che attualmente fa parte del Museo della Ceramica, il più antico di Italia e risalente al 1898.

Lo stile derutese e il Museo

L’installazione permanente attraversa i secoli ed elementi caratteristici si ritrovano anche nel borgo soprattutto in edifici, chiese e giardino. Le peculiarità delle ceramiche sono i colori vivaci e i cromatismi accesi e quelli più particolari sono sicuramente i prodotti della seconda metà del Quattrocento e del Cinquecento, quando al verde si affiancavano anche i blu, i gialli, i rossi e gli arancioni.

In questo periodo, era frequente lavorare dei piatti commemorativi, vasi e placche votive. La maggior parte di essi, oggi, sono custoditi in alcuni dei musei più importanti del mondo, come la National Gallery of Art di Washington e il Victoria & Albert Museum di Londra. Lo stile derutese era molto conosciuto e prendeva spunto dai maestri rinascimentali, come il Perugino, Pinturicchio e Raffaello. In seguito, ci si concentrò su oggetti di uso domestico. Nel Museo, considerato il più antico di Italia, si torna indietro nel tempo con oltre 6mila opere e più di 1500 volumi a tema, che partono dalla produzione arcaica al Novecento.

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Deruta, non solo ceramiche

Tra uliveti, vigneti e borghi dal fascino indimenticabile, Deruta, il cui nome deriva da una variante di Diruta (Rovinata), non è solo lo scrigno di importanti maioliche. Il termine si riferisce alla fuga dei perugini che abbandonarono la città incendiata da Ottaviano nel 40 a. C, rifugiandosi nell’attuale territorio. Tuttavia, la destinazione è nota anche per l’apprezzato olio extravergine d’oliva di Castelleone, che fu apprezzato persino dal raffinato palato di Gabriele D’Annunzio. L’olio evo Dop della sottozona Colli Martani è piccane per via di una varietà creata dai monaci, che si chiama San Felice.

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Argilla, storia e maioliche artistiche

Il terreno ha certamente fatto la fortuna di questo interessante luogo e ha dato vita alla ceramica artistica locale. A Deruta si registra il notevole passaggio di Pietro Vannucci, detto Il Perugino, che ha firmato firmato l’affresco, oggi nella Pinacoteca Comunale di Deruta, con il Padre Eterno e i santi Rocco e Romano.

Deruta cosa vedere e cosa fare

1. Il Museo della Ceramica

Sorge all’interno dell’ex convento di San Francesco e racconta anche di come i suoi vasai si inventarono il lustro dorato, che conferiva alla ceramica un aspetto tanto lussuoso e decorativo da renderla richiesta in tutta Europa.

2. Il Centro Storico

Pittoresco e carico di ceramiche fino alla porta di San Michele Arcangelo, ai cui lati si notano i resti delle mura di cinta.

3. Le fornaci del Cinquecento

Si tratta di strutture ancora discretamente conservate, mentre a piazza dei Consoli spicca la fontana a pianta poligonale del 1848. Chi vuole provare, invece, delle divertenti attività, può andare in canoa nelle anse del Tevere, o fare trekking e cicloturismo sui sentieri pianeggianti e collinari del territorio.

Deruta cosa mangiare

La gastronomia di Deruta è interessante. Da gustare certamente ci sono le tagliatelle con le interiora d’oca, la porchetta al finocchio e gli umbricelli. Diverse sono le sagre per apprezzare le varie specialità.

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