Airbnb, da Roma a Barcellona città d'arte assediate: la rivolta di Parigi

Emergenza Airbnb, città d'arte assediate: la rivolta di Parigi
Emergenza Airbnb, città d'arte assediate: la rivolta di Parigi
di Mauro Evangelisti e Francesca Pierantozzi
Venerdì 20 Dicembre 2019, 10:56 - Ultimo agg. 24 Dicembre, 15:37
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Solo nel centro di Roma ci sono 15mila alloggi destinati agli affitti brevi ai turisti, con tutti i problemi che questo comporta, non solo per l'ondata degli effetti sul decoro dell'overtourism, ma anche per la perdita di un'identità di pezzi di città. Non a caso, in altre realtà che stanno vivendo un fenomeno simile, come Barcellona, ci sono state reazioni inaspettate, con scritte sui muri contro i turisti, mentre a New York il sindaco De Blasio ha deciso regole molto severe per limitare l'avanzata di Airbnb.

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Inoltre, tutte le città d'arte rischiano di non reggere l'urto del turismo a basso costo che passa anche (ma non solo) da Airbnb. Il portale che in tutto il mondo propone appartamenti in affitto ai turisti, ma allo stesso tempo ha svuotato e modificato i centri storici (ma non solo) delle città, però ora incassa una vittoria in Francia. Per la Corte di Giustizia europea non affitta case. A portare davanti al giudice la piattaforma americana da 4,85 milioni di annunci in 191 paesi è stata un'Associazione di albergatori francesi, l'AhTop, che ha accusato Airbnb di concorrenza sleale, non sottostando alle regole della professione degli agenti immobiliari. Il reato non sussiste, per la Corte di Lussemburgo, in quanto Airbnb offre «un servizio di intermediazione che ha per scopo si legge nella sentenza - tramite una piattaforma elettronica, di mettere in contatto, dietro remunerazione, affittuari potenziali con locatori, professionisti o meno, che propongono alloggi per brevi periodi e alcune prestazioni accessorie».

NUMERI
La forza dirompente di Airbnb (ma anche di altri portali) hanno mutato il settore degli affitti brevi ed è raccontata da alcuni numeri. A Roma ci sono 30.000 stanze offerte, solo in centro storico quasi 15mila. Interi, palazzi ormai sono occupati dai turisti e resta una percentuale importante di abusivi, di chi affitta senza pagare le imposte. I dati sulle presenze turistiche confermano che l'incremento del 2019 è determinato quasi tutto dai b&b, mentre gli hotel aumentano di pochi decimi. C'è una proiezione che preoccupa Federalberghi e di cui ha parlato l'altro giorno il presidente Giuseppe Roscioli: tra 20 anni, con gli attuali ritmi di crescita, ci saranno 60 milioni di presenze turistiche annue, che potrebbero espellere per sempre dal centro i residenti rimasti. E sarà un turismo sempre più a basso costo e fuori controllo. Contro questo fenomeno Roma per ora ha fatto poco, salvo qualche indagine per contrastare l'abusivismo e accordi con Airbnb perché incassi la tassa sul turismo.

Altre città, al contrario, continuano a battersi contro l'overtourism causato dagli affitti brevi: Parigi, Barcellona e Berlino hanno già chiesto un intervento alla neo presidente della Commissione Ursula von der Leyen. A Parigi (60 mila annunci), il municipio ha già messo molti paletti con un tetto al numero di giorni di affitto (non più di 120 l'anno) e multe fino a 40 mila euro. La sindaca ha annunciato un referendum su Airbnb in ogni quartiere.

 
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