Il mito del fiume Volturno, dimenticato dai Comuni e valorizzato dai privati

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(Servizio di Marilù Musto) Dal Volturnia kayak a Capua il luogo della lingua festival, fino ad arrivare ad Aquamadre, un'impresa che ha fatto del fiume la sua potenzialità e attrattiva: sono solo alcuni dei nomi di associazioni e aziende private che valorizzano un bene comune come il fiume Volturno, il corso d'acqua più potente del Mezzogiorno. Il Volturno ha una lunghezza di 175 km e un bacino esteso per 5.550 km² ed è il principale fiume per portata. Nasce in Molise presso Rocchetta a Volturno, in provincia di Isernia, e attraversa le province di Caserta e Benevento, in Campania, sfociando nel Mar Tirreno, a Castel Volturno. A dispetto della communis opinio che vede il Volturno vandalizzato dagli scarichi abusivi - che pure ci sono - si fanno spazio le attività che sono frutto di collaborazioni con associazioni di volontariato ed enti privati, ma il pubblico - i vari Comuni che si affacciano sul fiume, la città di Capua fra tutte - stenta a far decollare il contratto di fiume che potrebbe rappresentare la svolta per valorizzare le potenzialità del Volturno. «Da circa vent'anni ci stiamo sforzando di raccontare la storia di Capua, la città che intreccia il suo destino con il corso d'acqua più lungo del Sud Italia - spiega Giuseppe Bellone di Capua il luogo della lingua - e non ci fermeremo. Questo fiume ha delle potenzialità inespresse».