A Milano crescono scontento e disturbi psicologici

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di Nicole Cavazzuti

Ci risiamo. Milano e la Lombardia sono di nuovo zona rossa. Le regole imposte, però, sono diverse rispetto ai precedenti dpcm. Per esempio, adesso i bar sono aperti, sebbene soltanto per il delivery e -fino alle 18- per l'asporto. E i negozi di abbigliamento per bambini pure, mentre quelli per gli adulti restano chiusi. Un caos assoluto. Risultato? Sempre più milanesi iniziano a mostrare segni di scontento e di perplessità. Nonché a soffrire di problemi psicologici come stress, paura, ansia, disturbi del sonno o dell'alimentazione. «Lavorare al bar è diventato molto frustrante. Non solo ci sono pochi clienti, ma al banco sei sempre da solo. È venuta a mancare la sua stessa essenza. Un tempo era un luogo sociale e di incontro, adesso non più», osserva per esempio Giulia, barista vicino alla stazione della metropolitana di Lima. E poi confida: «Io di carattere sono molto affettuosa. Amavo il contatto fisico, gli abbracci, i baci. Parlo al passato perché oggi sono terrorizzata dal Covid-19 e ormai mi mantengo perennemente a distanza da tutti». La sua testimonianza, emblematica, è solo una delle tantissime che abbiamo raccolto. Perché, per un motivo o per un altro, adesso per tutti è decisamente faticoso trovare un equilibrio interiore e una certa serenità.