Caserta, ecco il masterplan Campo Laudato Sì

Video
EMBED

La Fondazione Casa fratelli tutti presenta alla città di Caserta il masterplan Campo Laudato Sì ispirato ai principi dell’ecologia integrale definiti da Papa Francesco. Il concept progettuale che vola verso la candidatura del nuovo Macrico nella lista del Giubileo 2025, diventa reale tracciando le fondamenta di un nuovo modello di sviluppo economico e di ecologia integrale. «Aspirando a divenire luogo di dialogo interreligioso, inclusivo, interculturale e intergenerazionale, l’iter progettuale dell’ex campo di Marte prevede due fasi distinte: Masterprogram e Masterplan - comincia a spiegare l’architetto Massimo Alvisi - il primo, comprende un piano di interventi strutturali volti a identificare elementi trainanti per il tessuto sociale e per il funzionamento urbanistico, cui si affianca un’attenta costruzione del quadro di investimenti in ambito pubblico e privato; il secondo, invece, risponde agli investimenti previsti con soluzioni mirate ad ottenere spazi per il verde e attività pubbliche, riducendo il costruito e ricercando una nuova connessione con il contesto urbano».

La tavola unica del masterplan divisa in dieci piazze, 756m di percorsi d'acqua, 511 alberi, 250mila metri quadri di verde e più di 40 mila metri quadri di edifici rigenerati, ha come principale obiettivo la realizzazione di riqualificazione del territorio come soluzione al degrado urbano. «Si tratta di un’idea progettuale senza precedenti in Europa e forse nel mondo – afferma Christian Iaione, docente di Lab.gov ( LABoratorio per la GOVernance dei beni comuni, spin-off non profit di studenti e ricercatori della Luiss Guido Carli) – un modello che mette i beni comuni e le comunità vulnerabili al centro ed è anche per questo in linea con i principi della Costituzione e delle politiche pubbliche eurounitarie che ormai richiedono di orientare senza tentennamenti gli investimenti pubblici e privati verso obiettivi di sviluppo sostenibile, transizione ecologica e tecnologica giusta, cura, cultura, educazione, accoglienza, inclusione, pace e solidarietà».

«Per realizzare un progetto così bisogna essere audaci e coraggiosi – dice Marilena Baggio, architetto del verde, landscape&healing gardens – e non bisogna lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà, dai fondi da reperire o dalle opposizioni. Uno spazio così può produrre energia e ridurre tutte quelle che sono le grosse problematiche che un territorio incontra. È un terreno residuale, molto mineralizzato per la sua storia, quindi ci sono tutte le possibilità per far tornare a far respirare la sua terra». 

Servizio di Dalia Coronato