Napoli, torna il Premio Carosone

EMBED

La grande energia del Premio Carosone al Trianon Viviani Sul palcoscenico del Teatro Trianon Viviani, Federico Vacalebre, biografo ufficiale di Renato Carosone e direttore artistico del Premio Carosone, ha radunato un cast straordinario per la celebrazione dell’americano di Napoli. Ad aprire la serata è stato Il Tesoro di San Gennaro con “Lu Guarracino” e “Pigliate ‘na pasticca”; La Niña ha affascinato il pubblicato con una “Maruzzella” newpolitana e “Salomè”; esplosivo Clementino con il suo “Cos Cos Cose” e “Tutti scienziati”; Marisa Laurito insieme a Lorenzo Hengeller hanno presentato in anteprima una deliziosa canzoncina postcarosoniana sul politically correct “Nun se può cchiù parlà” e poi “Il babà è una cosa seria”; Peppe Servillo & Solis String Quartet, che a Renato Carosone hanno dedicato un intero album, si sono esibiti con “Torero” e “Tre guagliune e nu mandolino”; Alan Sorrenti è salito in palcoscenico con “Passione” e “Giovani per sempre”. Con Gigi D’Alessio e Rocco Hunt il palcoscenico diventa incandescente. “Pianofortissimo” e “Caro Renato” per D’Alessio che, duetta poi con Rocco Hunt in una coinvolgente “Tu vuò fa l’americano” e “Annarè”. Rocco Hunt, che “Tu vuo’ fa l’americano” lo ha portato in gara a Sanremo, canta le sue “Nu juorno buono” e “’A vita senz’e te (me fa paura)”, il nuovo singolo. Carica di energia la chiusura con Enzo Avitabile e i Bottari con “T’aspetto ‘e nove” e la travolgente esecuzione di “Caravan Petrol”.