Softlab Tech, le voci degli operai

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Ennesimo sciopero per gli ex lavoratori di Jabil transitati in Softlab Tech con la speranza di percepire uno stipendio che non arriva. Più di cento lavoratori hanno preso parte ad un presidio fuori la sede di Maddaloni per sensibilizzare istituzioni e funzionari del Ministero delle Imprese al fine di ottenere una risposta sulla mancanza delle retribuzioni di tre mensilità e tredicesima. Oggi duecentocinquanta famiglie sono da novembre senza stipendio eppure l’azienda che opera nel mercato dell’ICT (Information Communications Technology) ha incassato ottantamila euro per ogni lavoratore ricollocato, per un totale di circa sedici milioni di euro.

«Stiamo protestando non solo perché non riceviamo ciò che ci spetta, ma anche per motivi di discriminazione - dice Antonio Pianese della Federazione italiana metalmeccanici - poiché sappiamo che alcuni, ma pochi dipendenti transitati da Jabil, vengono pagati e altri no, destabilizzando anche psicologicamente i lavoratori rimasti senza paga dalla Softlab».

«Lo stato di disperazione è arrivato al limite – continua Pietro Bizzarro di Ugl e Fiom – poiché durante il presidio pacifico sono stati travolti da un auto tre dei nostri colleghi, adesso in ospedale per accertamenti su eventuali fratture».

Servizio di Dalia Coronato