Strage via D'Amelio, il sindaco Orlando: «Palermo non dimentica»

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«Palermo non dimentica. Palermo fa memoria, non soltanto il 19 di luglio, ma ogni giorno dell'anno e fa memoria di un anniversario, il ventinovesimo anniversario della strage di via D'Amelio, ma fa anche memoria dei vergognosi depistaggi che sono stati favoriti e consentiti da uomini delle istituzioni, che pesano come un macigno sulla coscienza del nostro Paese». Così il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nel giorno del 29esimo anniversario della strage di via D'Amelio, nella quale persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. «Accanto alla denuncia, accanto alla richiesta di verità e giustizia, c'è anche un messaggio di apertura, di speranza. Una città non più governata dalla mafia. Una città che non vogliamo che torni a essere governata dalla mafia. Una città dove i bambini e le bambine delle scuole, davanti all'Albero della Pace, testimoniano una voglia di futuro», ha proseguito Orlando.

«Là dove c'era una voragine provocata dalla violenza criminale mafiosa, lì c'è un albero; appunto, l'Albero della Pace, che ricorda non soltanto l'esigenza di una cultura del diritto e del rispetto della legge, ma anche l'esigenza di una cultura dei diritti, di tutti e di ciascuno, senza esclusioni, senza disattenzioni per i più fragili, con rispetto della persona umana. Quella persona che la cultura mafiosa considera una cosa, un oggetto di possesso, di dominio, e che noi invece rivendichiamo debba essere libera nella propria dignità di persona e nella propria dimensione di vita comunitaria al di là e contro gli egoismi individualistici e al di là e contro le soffocanti appartenenze a gruppi chiusi», ha concluso il sindaco di Palermo. (LaPresse)