Il drammatico racconto della farmacista di Milano: «Mancano le bombole, una bambina senza ossigeno»

EMBED

«Ho perso mio padre durante la prima ondata il 19 marzo, con un'ultima telefonata in cui l'ospedale chiedeva a noi famigliari di trovare un posto in terapia intensiva. Oggi la richiesta che faccio io è quella di aiutarci a trovare bombole di ossigeno». È questo il drammatico appello della farmacista Cristina Longhini, della farmacia Ca' Granda a due passi dall'ospedale Niguarda di Milano. «Ci siamo accorti dell'insufficienza due settimane fa, quando ai normali pazienti cronici si sono aggiunte le urgenze dei pazienti Covid-19». La telefonata più drammatica è stata quella di una pediatra che cercava una bombola di ossigeno per una bambina di 12 anni, malata oncologica, alla quale la farmacia ha dovuto dire di no in quanto era rimasta sprovvista: soltanto dopo un lungo giro di telefonate tra le varie farmacie della città è stata poi trovata una bombola.