Italia-Usa: New York restituisce 58 reperti archeologici

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(LaPresse) - New York ha restituito all’Italia 58 reperti archeologici, per un valore teorico di mercato di circa 19 milioni di dollari. I beni, sottratti illegalmente dal territorio italiano, sono stati recuperati grazie alla cooperazione tra le autorità giudiziarie di New York e il Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri. Alla cerimonia di restituzione, avvenuta nella sede dell’Ufficio del District attorney di Manhattan, Alvin Bragg, erano presenti il console generale a New York, Fabrizio Di Michele, e il generale Roberto Riccardi, del comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. «Questa nuova restituzione di beni archeologici di grandissimo valore e’ prova degli straordinari risultati che la collaborazione tra Italia e Stati Uniti nel settore del contrasto al traffico illecito di reperti e opere d’arte continua a produrre da oltre vent’anni. I nostri Paesi credono fermamente nel valore della protezione del patrimonio culturale, al centro di un’attività congiunta che ci rende molto orgogliosi», ha osservato l'ambasciatrice d'Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia. «Le opere recuperate oggi sono di immensa rilevanza storica e artistica», ha commentato il console generale Di Michele. «Questa operazione di rimpatrio - ha ricordato - fa seguito ad altre due analoghe operazioni recentemente concluse con la Procura distrettuale di New York. Soltanto negli ultimi nove mesi, sono oltre 400 le opere d’arte restituite al nostro paese». I beni restituiti, che coprono un ampio arco temporale che va dal 1100 A.C. al 300 D.C., di cui 21 opere provenienti dalle collezioni del Met, il Metropolitan Museum of Art, sono stati formalmente consegnati al console generale Di Michele, alla presenza dell'Executive Assistant District Attorney di New York County Lisa Delpizzo e del generale Riccardi. «Ennesima occasione per ringraziare le Autorità statunitensi della generosa collaborazione offerta al recupero del patrimonio culturale», ha osservato Riccardi. «Ancora una volta, grazie alle sinergie realizzate con la Trafficking Unit del Dao (District Attorney Office) di Manhattan e lo Homeland Security Investigations, con i buoni uffici della diplomazia italiana, riportiamo a casa oggetti che appartengono alla nostra storia, identità e cultura», ha concluso il generale, ringraziando i colleghi statunitensi.