Torino, il barista incatenato per 12 giorni rinuncia alla protesta: «No alle violenze»

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(LaPresse) Non ce la fa più Salvatore Chiarello, barista torinese che si è incatenato alla ringhiera del suo bar di via San Secondo per protestare contro le chiusure anti Covid. «Dopo 11 notti e 12 giorni attaccato a un dehor affiorava la stanchezza, le forze mi stavano abbandonando. Ho iniziato una protesta pacifica ma non posso compromettere la mia salute», ha spiegato, aggiungendo che però lo rifarebbe. La manifestazione di ieri a Roma «mi ha fatto pensare che siamo tutti sulla stessa barca ma la violenza non porta a nulla». Chiarello non ha aderito alla protesta #IoApro e ha condannato le violenze durante le manifestazioni di protesta: «Però li rispetto perché c'è disperazione».