Torino, corruzione e turbativa d'asta al Teatro Regio

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Corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Queste le ipotesi di reato a carico degli indagati nella vicenda della gestione del Teatro Regio di Torino, per la quale la Guardia di Finanza del capoluogo piemontese ha effettuato numerose perquisizioni in diverse regioni italiane. Coinvolte nelle indagini due società, tra cui una elvetica, e quattro persone. L’operazione, denominata Spartito, è stata condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino, su delega della locale procura della Repubblica, in relazione ad alcune criticità emerse nella gestione della Fondazione Lirica del Teatro Regio di Torino. Le indagini hanno appurato il legame professionale tra l’ex sovrintendente del Teatro Regio e un’agenzia teatrale svizzera che ha visto poi crescere il proprio fatturato, grazie alla scritturazione, da parte della citata Fondazione Lirica, di artisti da essa rappresentati. Sono inoltre emerse presunte irregolarità nella predisposizione del bando per la riconferma dell’ex sovrintendente, nonché nell’affidamento di incarichi a persone a lui vicine per la gestione del marketing del Teatro Regio.