«Buongiorno Roma, ci mettiamo al lavoro per ripartire, stiamo lavorando alla squadra e la faremo nei tempi più rapidi possibili». Il giorno dopo l'elezione e il primo da sindaco, Gualtieri saluta la città e promette di mettersi presto al lavoro sulla Giunta. Nel quartiere dove abita lo descrivono con simpatia: "Un buon vicino, fenomenale - racconta Vittorio -. Ha la faccia da pacioccone e suona pure la chitarra. Io l'ho votato soprattutto dopo le parole di Michetti sugli ebrei e le banche. Mio nonno lo hanno ammzzato due giorni dopo Auschwitz e io mi sono salvato sotto al letto».
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