Roma, riapre al pubblico la chiesa in cui era crollato il tetto ad agosto

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(di Franca Giansoldati)

I visitatori che da domani fino all'Epifania entreranno a San Giuseppe dei Falegnami, alzando lo sguardo, vedranno solo un tetto provvisorio, in lamiera, totalmente imbragato da complicati ponteggi. Quel che è rimasto dopo il rovinoso crollo del 31 agosto, quando è improvvisamente collassato il meraviglioso soffitto a cassettoni del XVI secolo, lasciando a terra una montagna di calcinacci, è stato tutto tirato a lucido e collocato nell'abside, l'unica parte rimasta integra e non interessata al disastro. Il maestoso presepe dorato che un tempo faceva parte del lacunare centrale del soffitto, opera di Giovan Battista Montano, ora è deposto su una piattaforma di velluto. Le grandi statue lignee sopravvissute sono state ricomposte per formare nuovamente la scenografia di Betlemme. Maria, San Giuseppe, Gesù piccino e due angeli, o meglio, quel che rimane di due angeli perché i restauratori sono riusciti a recuperare solo il 90 per cento delle statue, non la totalità. Ma l'effetto scenico è ugualmente notevole. «Un presepe che può essere letto come il simbolo della rinascita per la nostra città. Le ferite a Roma ci sono, così come i problemi, ma occorre andare avanti, e superare le difficoltà» ha commentato ottimista il cardinale Angelo De Donatis, benedicendo le statue, e raccontando ai presenti «un segno straordinario». In mezzo alle macerie, l'unica statua ritrovata integra, è stata quella di Gesù Bambino. I Vigili del Fuoco e i restauratori, facendosi strada tra i calcinacci, hanno scoperto che Maria finendo sopra al bambino, lo ha di fatto protetto. Quasi al termine della cerimonia della riapertura della chiesa si è palesata anche la sindaca Virginia Raggi, giusto il tempo di posare per due fotografie davanti al presepe. Sempre ieri ha riaperto il Carcere Mamertino la cui gestione è affidata all'Orp. Anche questo sito archeologico era stato costretto alla chiusura per permettere le e indagini alla Procura (ancora in corso). Il dissequestro dell'area e la messa in sicurezza dei reperti sui quali gli esperti del tribunale stanno lavorando in una area antistante l'ingresso del Carcere Tullianum hanno permesso la riapertura del sito e della chiesa.