Venezia, Jasmine Trinca e il Festival della Bellezza di Verona: «Inconcepibile sia solo al maschile»

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di Ilaria Ravarino

“Dire che sono arrabbiata lascia il tempo che trova. Hanno detto che si era trattato di un incidente di percorso. Mi sono domandata, piuttosto, come si possa ancora oggi in questo paese continuare a pensare che il diritto di intervento e di parola sia solo maschile”. Alla Mostra di Venezia con il suo primo lavoro da regista, il corto BMM - Being My Mom, Jasmine Trinca è intervenuta sulla polemica sul sessismo che ha travolto il Festival della Bellezza di Verona, dove era stata invitata come relatrice: unica donna in un cartellone completamente al maschile. “All’inizio non era così. Quando sono arrivata - ha detto - mi hanno fatto sapere che c’era stato un cambio nel programma”. Invitata a Venezia, fatalmente, proprio nell’anno in cui la Mostra propone il maggior numero di registe in concorso, Trinca ha mostrato il suo BMM - Being My Mom nella sezione Orizzonti: un viaggio altamente simbolico nel rapporto tra una madre e una figlia, interpretate da Alba Rohrwacher (in un’inedita versione mora) e Maayane Conti, e ambientato in una Roma magnifica e deserta, tra marmi, boschi e rovine antiche. “Una città maestosa che nel corto non è immediatamente riconoscibile - ha spiegato la regista - perché non ho inquadrato i luoghi simbolo di Roma, ma quelli che appartengono ai miei ricordi, alla mia vita personale. Come lo stesso film, del resto. Che infatti ho dedicato a mia mamma”.