Belcolle, il Covid non ferma il completamento: lo stato dei lavori

Il cantiere di Belcolle
Il cantiere di Belcolle
di Renato Vigna
Martedì 1 Marzo 2022, 07:15 - Ultimo agg. 2 Marzo, 14:59
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A ottobre era stato Nicola Zingaretti a visitare l’ottavo piano del Corpo A3 appena ultimato, annunciando un completamento di Belcolle previsto entro i primi mesi del 2022. Già in quell’occasione, però, il direttore generale della Asl, Daniela Donetti, fu più cauta rispetto al presidente della Regione, affermando che “a giugno 2022, se tutto andrà come da programmi, saranno ultimati i piani dall’ottavo al secondo. Per il primo e lo zero occorrerà aspettare un po’ di tempo in più”. Fatto sta che, nonostante la pandemia abbia sconvolto l’assetto sanitario sotto molti aspetti, i lavori non si sono fermati. E così dopo 50 anni - la prima pietra è stata messa nel 1973 – finalmente all’orizzonte si intravede la fine dei lavori.

Una data precisa ancora non c’è. Anche solo per scaramanzia – vista la travagliata storia del cantiere – nessuno si sbilancia. Ma anche all’utente più distratto che negli ultimi tempi ha avuto modo di recarsi all’ospedale di Viterbo non è sfuggito lo stato di avanzamento dei lavori con gli esterni del nosocomio completamente ridisegnati. Quello che resta da ultimare rimane però in gran parte occluso allo sguardo dei passanti: alcuni reparti, inizialmente previsti in determinati piani, sono stati ricollocati con conseguenti aggiustamenti interni. Inoltre, la penuria di materiali che da mesi grava sul settore edilizio ha in alcuni casi rallentato le procedure.

Fatto sta che il cantiere non si è mai fermato.

Si tratta di un completamento atteso da decenni e che è passato attraverso innumerevoli colli d’imbuto, tra lungaggini burocratiche, ricorsi e appelli. Già a dicembre del 2012 la commissione incaricata aveva stilato una graduatoria, impugnata prima al Tar poi al Consiglio di Stato dalla seconda classificata che ha infine vinto il ricorso ai danni della Ics Grandi Lavori spa (ora Costruzioni romane).

Circostanza che ha prolungato i tempi fino alla sigla del contratto avvenuta il 21 settembre del 2017 in Regione tra la Asl e l’Ati (associazione temporanea di imprese) composta da Salc Spa e Ircop Spa. A novembre 2019 la rescissione del contratto da parte dell'azienda sanitaria per gravi inadempienze. Solo a luglio del 2020 Asl e Ati giungono a un accordo che fa ripartire il cantiere a settembre. A disposizione 9.624.904 euro, finanziati proprio dalla Regione Lazio.

Intanto, sul fronte del bollettino, ieri giornata da incorniciare: 14 nuovi casi e 199 guariti. Ma la Asl ha subito chiarito che il dato dei positivi è sottostimato: in conseguenza della migrazione del data base regionale dopo l’attacco hacker, in quella cifra mancano i test effettuati da farmacie e laboratori privati. Il totale dei positivi scende sotto i 4mila: sono 3.961. E in Terapia intensiva resta un solo ricoverato.

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