L'altra notte un cinghiale di grosse dimensioni ha scorrazzato tranquillo per le città nella zona di via Petrarca passeggiando davanti alla Cittadella della salute della Asl e altre attività commerciali.
C'è chi lo ha immortalato con il telefonino divertito per l'improvvisa apparizione, altri hanno preferito rifugiarsi in casa e continuare a guardare la passeggiata dell'animale dalle finestre. Non è comunque il primo avvistamento che avviene tra i quartieri della città delle ceramiche. Altre segnalazioni, di intere famigliole di cinghiali (madre e padre, accompagnati da quattro o cinque cuccioli) nei mesi scorsi sono arrivate dalla zona di via San Giovanni, la frazione Sassacci, le strade provinciali Nepesina e Quartaccio e via Flaminia. Spesso si fermano a cercare qualcosa da mangiare tra l'immondizia, ma provocano danni alle colture di casa come gli orti, che di fatto vengono distrutti. C'è scappato, soprattutto di notte, anche qualche incidente stradale fortunatamente con feriti lievi, ma con molti danni alle auto che sono andate quasi distrutte.Il mammifero sembra essere diventato improvvisamente il nemico numero uno nella parte bassa della provincia di Viterbo.
«Il cinghiale è onnivoro ha spiegato Gianni Cattani, proprietario di un'azienda agricola - e il 90% della sua dieta è caratterizzato da frutti, semi, radici e tuberi, in pratica distrugge i raccolti.
Ovidio Profili che dirige anche lui un'azienda agricola è sulla stessa lunghezza d'onda. «In questo momento mangiano l'uva dice - come il mais e le nocciole e i danni sono incalcolabili. Vanno presi dei provvedimenti. Arrivano a frotte: ho notato gruppi anche di venti e più cinghiali in giro per i campi incolti e noccioleti. Sono anche un pericolo per le persone e gli automobilisti che se li trovano davanti»