Gli americani vogliono riportare a casa i loro ragazzi, i due militari che nel 1944 a bordo del bombardiere B24 Liberator vennero abbattuti davanti le coste di Montalto di Castro. In questi giorni sono state avviate, con la collaborazione dell’associazione Assopaguro, le operazioni di ricerca e recupero dei resti e delle evidenze biologiche necessarie per identificare i membri dell'equipaggio. Sono passati 79 anni da quel tragico giorno, quando nei cieli si disegnava la Seconda Guerra Mondiale.
Le operazioni, condotte da un team internazionale di subacquei tecnici, archeologi e antropologi subacquei dell'ISRT (International Search and Recovery Team), specializzati in investigazioni forensi a seguito di incidenti aerei, sono iniziate il 2 luglio e termineranno il giorno 23 di questo mese. Un’operazione delicata in quanto la visibilità dei fondali di Montalto è spesso ridotta. Il team di ricerca, composto da specialisti di varie nazionalità, è coordinato dal Lead Investigator/aircraft crash complex search & recovery expert Evander Broekman, presidente dell'ISRT, e dal Lead Archeologist Piotr Bojakowski, professore di archeologia presso la Texas A&M University.
L'intero progetto è invece finanziato dal POW/MIA (Prisoner of War / Missing in Action) del Dipartimento della Difesa USA, e ha come finalità il ritrovamento e la successiva analisi delle evidenze biologiche recuperate, per identificare i militari deceduti e rendere così omaggio alla loro memoria. Lo spirito della missione è "nessuno deve essere lasciato indietro", principio che da sempre contraddistingue la politica americana in materia di prigionieri di guerra e soldati scomparsi in azione.
Il supporto logistico alla spedizione è fornito da Egadi Diving di Marsala per mezzo della loro imbarcazione Holiday.
«Questa è la terza missione commissionata dal DPAA americano alla ricerca dei dispersi - spiega il presidente di Assopaguro Vittorio Gradoli -. Assopaguro ha collaborato con il capo missione Evander Broekman per informare il team sulla disposizione del relitto sul fondale».
Nel mese di settembre del 2016 la Marina Militare Usa, i sub dell’associazione Assopaguro, della Polisportiva Montalto e dei carabinieri presero parte ad una operazione per recuperare i resti. Un’operazione complessa poiché il relitto giace su un’area molto vasta. Alcuni pezzi poi non sono mai stati individuati.

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