Abusi su giovani pazienti ricoverate per disturbi alimentari, indagato infermiere di Viterbo. «Baci e palpatine»

La denuncia partita da una 17enne e una 15enne in cura presso una clinica che si occupa di adolescenti con problemi di bulimia e anoressia

Abusi su giovani pazienti ricoverate per disturbi alimentari, indagato infermiere di Viterbo. «Baci e palpatine»
Abusi su giovani pazienti ricoverate per disturbi alimentari, indagato infermiere di Viterbo. «Baci e palpatine»
di Maria Letizia Riganelli
Domenica 22 Gennaio 2023, 08:35
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Baci non voluti e carezze non richieste su giovani pazienti: un infermiere della clinica San Giorgio di Soriano nel Cimino è accusato di violenza sessuale. L'uomo, un 35enne viterbese da anni al servizio della struttura sanitaria privata, è stato raggiunto da una misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Viterbo: l'interdizione dalla professione sanitaria della durata di dieci mesi. La Procura aveva chiesto per lui gli arresti domiciliari.

Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari è arrivato al termine di un'indagine serrata partita nel dicembre scorso, dopo una prima segnalazione fatta dal padre di una delle vittime. Le due giovani, una 17enne e una 15enne, erano state ricoverate per curare disturbi alimentari. La struttura, che si occupa di adolescenti con problemi di bulimia e anoressia, ieri pomeriggio ha preferito non rilasciare nessun commento: «Non possiamo dare informazioni - hanno risposto, raggiunti telefonicamente da Il Messaggero - c'è un'indagine in corso».

Del resto la stessa clinica non solo ha collaborato con le indagini, ma ha subito allontanato l'infermiere dopo le prime segnalazioni ricevuto dal genitore.

LE VITTIME ERANO AMICHE
Durante il periodo del ricovero, le due ragazze si erano conosciute ed erano diventate amiche. Ed entrambe sarebbero state molestate. L'infermiere ogni mattina alle 7 portava la colazione e, approfittando del periodo di fragilità che stavano vivendo, le palpeggiava nelle parti intime e le baciava in bocca. A volte le avrebbe anche insultate. La 17enne, però, poco prima di Natale è uscita dalla clinica e ancora sotto shock ha racconto tutto al padre, che si è immediatamente rivolto alla direzione della clinica chiedendo spiegazioni. La struttura ha immediatamente sospeso il dipendente, prendendo le distanze dall'accaduto.

Il padre si è poi presentato in Questura. «Durante la terapia, mia figlia è stata molestata da un infermiere», ha detto ai poliziotti. Affermazioni che hanno subito fatto scattare l'indagine. Primo passo, l'ascolto della vittima. La 17enne, sapendo cosa accadeva nelle stanze della clinica, prima di parlare con gli investigatori ha cercato l'amica 15enne con cui condivideva la malattia e l'ha convinta a presentarsi anche lei in Questura. Le due ragazze, con il supporto di uno psicologo, hanno ripercorso tutti i momenti di sottomissione e violenza sessuale subiti durante il ricovero. Le due testimonianze combaciavano. Secondo le ragazze, le violenze sarebbero durate addirittura fino al momento in cui sono state dimesse: l'infermiere, al momento dei saluti, prima di lasciarle andare le avrebbe strette forte, continuando ad allungare le mani.

L'indagine della Squadra Mobile non è ancora terminata: c'è il sospetto, infatti, che l'infermiere possa avere molestato altre pazienti nel corso degli anni.
 

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