Malta, studenti viterbesi positivi bloccati sull'isola. Una madre: «Mio figlio sta male, aiutateci»

Malta, studenti viterbesi positivi bloccati sull'isola. Una madre: «Mio figlio sta male, aiutateci»
Malta, studenti viterbesi positivi bloccati sull'isola. Una madre: «Mio figlio sta male, aiutateci»
di Federica Lupino
Martedì 20 Luglio 2021, 07:00 - Ultimo agg. 22:29
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“Sono come in prigione. Da vacanza-studio, si è trasformata in incubo”. Un incubo di cui Alessandro, studente del liceo scientifico Ruffini di Viterbo, è uno dei protagonisti involontari. Insieme a lui, sono rimasti bloccati a Malta perché positivi al Covid-19 altri due alunni della stessa scuola oltre a un quarto del Santa Rosa. A raccontare la loro disavventura è Giulia Rapino, madre di Alessandro, che si è rivolta a tutte le autorità, dal Parlamento europeo alla Farnesina, perché suo figlio possa tornare a casa o, quantomeno, ricevere assistenza medica. Ma per ora niente: il ragazzo, che giovedì compirà 17 anni, dovrà continuare la quarantena dentro l’hotel e, nonostante stia male, non è stato ancora visitato.

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Alessandro, come gli altri tre viterbesi, ha vinto la vacanza premio messa in palio dall’Inps per i figli meritevoli di dipendenti pubblici. “Sono partiti l’8 luglio.

Fanno parte – racconta la madre – di un gruppo di 250 studenti da tutta Italia che avrebbero dovuto studiare l’inglese con un soggiorno di due settimane all’interno del Saint George’s Partk Hotel di Malta”. Si sono sostituiti ad altrettanti coetanei ospitati nella stessa struttura nei quindici giorni precedenti. E già in quel lasso di tempo, sarebbero scoppiati i primi casi che però non stati riferiti alle famiglie dei ragazzi in procinto di partire.

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“Il giorno prima che mio figlio partisse, sono stati sottoposti a tampone alcuni giovani del gruppo che stava per rientrare in Italia: sono risultati positivi in 9. Nessuno ci ha informati: sapendolo prima, non avremmo più mandato i nostri ragazzi a Malta”. Alessandro ha anche raccontato alla madre come, all’arrivo, tutti i 250 ragazzi siano stati stipati per ore all’interno della hall in attesa dell’assegnazione delle camere. Il giorno dopo, visto l’aumento di casi, le autorità maltesi hanno deciso di chiudere le scuole di lingua inglese. Alessandro e gli altri viterbesi, sottoposti all’antigenico, risultano positivi.

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Domenica, la speranza del rientro. L’Accademia Britannica, con cui l’Inps collabora nell’organizzare i viaggi-studio, contatta le famiglie annunciando che le autorità maltesi hanno organizzato voli di ritorno sia per i negativi sia per i positivi. “I ragazzi hanno preparato le valigie. Noi ci siamo organizzati per la quarantena in casa. Invece poche ore dopo, è cambiato tutto: charter solo per i negativi”, racconta Rapino. E infatti ieri sono atterrati a Fiumicino.

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“Alessandro e altri 19 positivi restano segregati, ognuno in una stanza, senza assistenza medica. Nessuno li ha visitati sinora. Mio figlio sta male: ha vomito e diarrea. Solo una ragazza dell’Accademia Britannica gli porta la tachipirina. Ci hanno detto che se peggiora deve chiamare un’ambulanza. Il vaccino? Lo avrebbe fatto al rientro. Altri hanno solo la prima dose”, continua. Oggi verranno sottoposti al molecolare: se positivo, la quarantena di 14 giorni partirà dal responso e non più dall’antigenico. “Non possiamo abbandonare i nostri ragazzi”, l’appello della donna. 

 

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