Un'antica ancora romana scoperta dai sub sui fondali di Montalto

Un'antica ancora romana scoperta dai sub sui fondali di Montalto
di M.fel.
Martedì 8 Settembre 2020, 20:39 - Ultimo agg. 9 Settembre, 07:40
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A Montalto una nuova scoperta archeologica questa volta proveniente dai fondali davanti la costa del litorale. Durante una immersione dei membri dell’associazione subacquea Assopaguro, una strana forma è apparsa davanti agli occhi di uno dei più giovani del gruppo montaltese, Michele Carmignani. Si tratta probabilmente di quel che resta di un’antica ancora romana, di tipo cosiddetto “classico”.

Un grosso pezzo di piombo forgiato ad “ali di gabbiano” lungo circa un metro e sessanta rinvenuto nei fondali dello “Speronello”. Al centro si presenta un grosso anello squadrato dove alloggiava il fusto di legno alla cui estremità erano alloggiate le due marre volte ad assicurare la presa sul fondale. «Va da sé – spiega Vittorio Gradoli, presidente dell’associazione Assopaguro – che data la deperibilità del materiale organico che costituiva il corpo dell’ancora, ciò che rimane è soltanto il ceppo metallico che serviva da peso per consentire ad una delle due marre di fare presa sul fondale».

Il reperto è incastrato al di sotto di un grosso scoglio presente da più di duemila anni. «Soltanto degli occhi particolarmente attenti, quali sono quelli del giovane Michele – aggiunge Gradoli - sono riusciti a notare il prezioso pezzo archeologico, testimone di chissà quale antica vicenda. L’ancora sembra somigliare ad un’altra, scoperta circa una decina di anni fa che fu messa in sicurezza sul fondale garantendo in tal modo la sua conservabilità in situ».

La complessa operazione, effettuata dai sub dell’associazione Assopaguro, dai sub della Asso Onlus e da quelli della Guardia di finanza, è particolarmente importante perché condotta tenendo conto delle normative Unesco riguardante i reperti archeologici subacquei che raccomandano, dove possibile, di conservare i reperti archeologici subacquei nello stesso luogo del ritrovamento. Data la rarità e la preziosità del ritrovamento, il pezzo è stato prontamente denunciato presso la delegazione di spiaggia della Guardia costiera di Montalto e conferma l’importanza del mare di Montalto in antichità, quando una grande quantità di navi militari e commerciali incrociavano l’antico mare di Vulci.
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