Omicidio Bramucci, ecco le chat degli indagati: l'agguato pianificato a casa della cognata

Omicidio Bramucci, ecco le chat degli indagati: l'agguato pianificato a casa della cognata
di Maria Letizia Riganelli
Giovedì 13 Ottobre 2022, 05:15 - Ultimo agg. 18:33
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Omicidio Bramucci, un agguato pianificato a casa della cognata da luglio. Le chat tra gli indagati e le loro compagne svelano retroscena del crimine commesso il 7 agosto a Soriano nel Cimino quando, alle 8,20 del mattino, Salvatore Bramucci, pluripregiudicato 58enne, viene freddato da 6 colpi di arma da fuoco mentre è in auto. 
Le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo coordinati dal pm Massimiliano Siddi si indirizzano subito verso Roma est, dove poi vengono arrestati Tonino detto Tony Bacci e Lucio La Pietra. I due 48enni, insieme al coindagato Alessio Pizzuti, avrebbero formato il commando di fuoco. In particolare Bacci e La Pietra avrebbero premuto per sei volte il grilletto contro Bramucci. Sul registro degli indagati finiscono anche Costantin Dan Pomirleanu e Sabrina Bacchio, cognata di Bramucci. La sorella della moglie con la quale il 58enne fin dal 2013 aveva avuto dissapori. Finiti in una denuncia per furto. Il nome della Bacchio però non sarebbe sul registro solo per questo. A svelare come la donna abbia avuto un ruolo nella pianificazione dell’omicidio sono alcuni sms e intercettazioni portati all’attenzione dei giudici del Riesame. La Pietra, tramite il suo avvocato, ha presentato richiesta di revoca della misura al Tribunale della Libertà di Roma, il collegio dei giudici rigettando l’istanza ha fornito un quadro dettagliato del delitto. Gli indagati infatti sarebbero stati traditi proprio dal telefono. «La pianificazione dell’agguato - spiega il Riesame - è databile alla metà di luglio e la partecipazione di La Pietra emerge dall’analisi del cellulare di Sabrina Bacchio».

Il 17 luglio la cognata della vittima scrive un sms a Bacci: «Calcola che non esce più alle 9 ma alle 8, capito?».

Un messaggio chiaro, visto che il giorno prima il magistrato di sorveglianza aveva anticipato alle 8 l’ora di uscita per Bramucci che stava scontando una condanna ai domiciliari e aveva poche ore di libera uscita. Non solo, la sera del 25 luglio Bacci, Pizzuti e La Pietra si trovano insieme a casa della Bacchio e pochi giorni dopo le fanno sapere di essere pronti: «Sabrì come stai? Noi siamo tutti in preparazione».

E ancora il 2 agosto: «Come stai messa? - scrive Bacci alla cognata di Bramucci - Dopo vado a prendere la smart e giovedì mattina siamo là». Giovedì è il 4 agosto giorno in cui il commando fa il sopralluogo davanti a casa di Bramucci, studiando percorsi e vie di fuga. Il 7 arriva l’agguato e gli indagati spengono il telefono per evitare di lasciare tracce.

Ma la loro strada è già segnata. E lo sa anche la compagna di La Pietra che durante una conversazione in macchina - intercettata dai carabinieri a settembre - afferma di essere sicura del coinvolgimento del compagno. «Io so convinta, le prove ci stanno, non le hai viste le prove? Le vedi pure sul giornale che è lui, ma che prove vuoi vedere». «La donna - scrivono i giudici nell’ordinanza - afferma anche di aver appreso che La Pietra aveva confessato di essere l’autore dell’omicidio: «L’ha detto a Daniele dopo che l’ha fatto. Era troppo sicuro di passarla liscia». Ma così non è stato.

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