Saldi oggi al via, ma con il freno a mano tirato: spesa in calo

Saldi oggi al via, ma con il freno a mano tirato: spesa in calo
Giovedì 5 Gennaio 2023, 05:20 - Ultimo agg. 19:58
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Saldi al via da oggi e per sei settimane, ma a vincere per ora è l’incertezza. Secondo le associazioni di categoria infatti la spesa potrebbe subire un calo compreso tra il 3 e il 5% rispetto allo scorso anno. Ad influenzare in negativo i consumi, per Confesercenti la spesa media sarà di 140 – 160 euro, una serie di fattori: dalle bollette ancora record del gas (+23% a dicembre), all’inflazione che nella Tuscia ha colpito i beni di prima necessità in maniera molto maggiore rispetto al resto del Paese (è la terza provincia per rincari nel settore alimentare) e la ripresa della corsa dei carburanti, cresciuti di 20 centesimi dal primo gennaio complice la fine del provvedimento taglia accise che aveva contribuito a congelarne il prezzo.

A tirare il freno a mano agli acquisti c’è poi un’altra ragione: l’eccessivo ricorso agli sconti a cui i negozi di prossimità sono costretti per far fronte alle continue offerte della grande distribuzione dal black Friday, che ormai si allunga per una settimana nella seconda parte di novembre, alle super scontistiche natalizie. Spiega Confesercenti in una nota: «Siamo fiduciosi, vista la particolare contingenza con l’Epifania, in una partenza incoraggiante. Meno purtroppo sul resto del periodo dei saldi, fino al 15 febbraio, anche in considerazione dell’effetto diluito dalla valanga dei cosiddetti pre-saldi praticati già dalle festività di Natale e Santo Stefano».

Una gara a ribasso che costringe i commercianti a vendere sotto prezzo i capi di stagione annullando l’effetto delle svendite.

Al punto che, spiegano gli esercenti: «i saldi hanno perso del tutto il loro significato. Non sono più in grado di dare quella spinta che, dieci anni fa, permettevano di recuperare l’invenduto dell’autunno e garantire quella solidità finanziaria necessaria per la necessaria programmazione del resto dell’anno».

Secondo Fismo (Federazione del settore moda della Confesercenti) infatti nel passato rappresentavano circa il 35% del fatturato per un piccolo esercizio del settore moda, oggi pesano appena per il 20%. A pagare il prezzo più altro sono, ancora una volta, le attività del centro storico: una parte delle quali è uscita dal Natale con i corrispettivi al di sotto delle attese. «Bisogna rivedere le regole per garantire sconti trasparenti ai consumatori e tutela della concorrenza – conclude la nota di Confesercenti -. Se necessario anche avvicinando do di più la data di partenza delle vendite alla fine reale della stagione e non come accade oggi in piena stagione».

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