«Hai il seggiolino per nostra figlia in macchina?». E picchia l'ex moglie: condannato

È finito con una pena blanda il processo

«Hai il seggiolino per nostra figlia in macchina?». E picchia l'ex moglie: condannato
di M. L. R.
Sabato 20 Gennaio 2024, 07:04 - Ultimo agg. 09:12
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Tira un pugno all'ex moglie che gli aveva chiesto se avesse il seggiolino in auto, condannato a due mesi di reclusione. È finito con una pena blanda il processo a carico di uno straniero già condannato per atti persecutori, minacce e lesioni nei confronti della stessa donna. Il 19 ottobre di due anni fa, quando i due erano già separati, il giudice accordò all'uomo il permesso di vedere la figlia piccola dopo che era stato allontanato dalla casa familiare.

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Secondo la ricostruzione processuale, quel giorno l'uomo entrò in casa per prendere la bimba e l'ex moglie gli fece una semplice domanda: «Hai in auto il seggiolino per trasportarla?». Un interrogativo che però ha scatenato la violenza dell'uomo tanto che per tutta risposta la donna ha ricevuto un pugno in pieno volto e una porta sbattuta in faccia. Tutto si è svolto in pochi secondo e all'interno delle mure domestiche.
«Era la prima volta che portava la figlia sulla sua auto - ha spiegato la donna in aula -, mi è venuto spontaneo chiedergli se avesse montato un seggiolino, per trasportarla in sicurezza. Ma lui mi ha risposto che non era un affare di cui mi dovevo preoccupare, poi mi ha presa per un braccio e dato un pugno in faccia, strappandomi nostra figlia e andando via».
La donna, parte civile nel processo, ha subito chiamato le forze dell'ordine e ed è andata a farsi medicare al pronto soccorso, dove è stata dimessa con una prognosi di cinque giorni.
Un racconto ai giudici nel quale già si presagiva il temperamento violento dell'ex marito: «Non era la prima volta che mi picchiava - ha detto ancora la donna - infatti lo avevo già denunciato». L'uomo prima del pungo in faccia del 19 ottobre scorso era stato allontanato dalla ex per le continue minacce di morte e gli agguati che le faceva. Non aveva accettato la fine delle relazione e continua a terrorizzarla. Tanto che è stato già condannato, in primo grado, per quanto le aveva fatto. Le botte e per giunta davanti al figlio. L'ultima condanna è arrivata mercoledì scorso la giudice Alessandra Aiello gli ha inflitto due mesi di reclusione.
La difesa aveva chiesto l'assoluzione per la lieve entità del fatto. Lieve entità che per non ha trovato d'accordo né la Procura che aveva chiesto 4 né la parte civile che ha perorato la causa della donna terrorizzata dall'ex marito.
L'uomo oltre a due mesi di condanna, che probabilmente non sconterà, è stato condannato anche al risarcimento della parte civile: mille euro per l'ex moglie più le spese legali sostenute.

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