Vaccini, medici di famiglia contro la Regione: «Favorisce gli hub, penalizza la medicina sul territorio»

Michele Fiore in una vaccinazione
Michele Fiore in una vaccinazione
di Federica Lupino
Lunedì 3 Maggio 2021, 06:35 - Ultimo agg. 15:45
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"Siamo fortemente delusi dal comportamento della Regione Lazio che ha scelto di concentrare i vaccini sugli hub, aprendone di ulteriori in tutta la regione e anche nel Viterbese. Una scelta incomprensibile anche perché il costo di una struttura del genere è ben superiore a quello corrisposto a noi medici di famiglia per ciascuna dose somministrata (6,16 euro, che aumentano se si va a domicilio, ndc)". Ancora una volta Michele Fiore, segretario della Fimmg, il sindacato di categoria, torna a rappresentare i malumori dei medici vaccinatori che, nonostante una presenza sul territorio tanto capillare da non avere eguali, si sentono penalizzati dalle politiche vaccinali della giunta Zingaretti.

La settimana appena trascorsa si è chiusa con una consegna di 150 fiale Pfizer (nemmeno una per ognun dei 188 medici vaccinatori della Tuscia), da ciascuna delle quali si ricavano 6 inoculazioni, per un totale di 900. Tanto per fare un esempio, venerdì nel distretto VtA sono stati effettuati 91 vaccini (di cui 71 prime dosi, gli altri richiami); in quello VtB 99 (77 prime dosi); in quello VtC 188 (97 prime dosi). Altri medici hanno lavorato anche il 1° maggio per vaccinare i proprio assistititi, in maggioranza categorie fragili raggiunte a domicilio.

“Il nostro impegno e la nostra disponibilità sono – ribadisce Fiore – totali.

I pazienti di noi si fidano e si vaccino più volentieri. Ma invece di aumentarci le dosi, anche la settimana entrante ne riceveremo altre 150 e c’è lo spettro, per ora solo voci ufficiose, che la Regione decida di azzerarci le forniture. In Puglia, i nostri colleghi hanno già indetto lo stato di agitazione. Non vorremmo arrivare a tanto anche noi. Contiamo che la disponibilità sinora dimostrata dalla Asl di Viterbo riesca a tutelare il nostro diritto ad essere vaccinatori e quello dei nostri assistiti a rivolgersi a noi”.

La curva intanto torna a stabilizzarsi. Ieri 35 nuovi casi e 34 guariti. Masi contanto due pazienti morti: una  81enne di Bagnoregio e un 97enne di Montefiascone. Resta alto il numero dei ricoverati: sono 69, solo 3 in terapia intensiva. I restanti 825 attualmente positivi sono in convalescenza a casa. Mentre a Caprarola oggi le scuole sono di nuovo aperte, a Capranica è finita in quarantena una classe della materna. A Carbognano, il sindaco Agostino Gasbarri fa sapere che “alcuni ragazzi si sono messi in isolamento con la probabilità di risultare positivi e in attesa dei tamponi (ieri, ndc)", didattica a distanza per la scuola media fino a mercoledì.

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