«Mentre i cittadini sono costretti a prenotare anche a oltre 50 chilomentri da dove vivono pur di vaccinarsi, il direttore generale della Asl lo avrebbe già fatto a Belcolle». In sintesi, questo il contenuto della denuncia inviata all'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio d'Amato, da Egidio Gubbiotto, segretario nazionale del comparto sanità di Confael, la Confederazione autonoma europea dei lavoratori.
«Con amarezza si nota una organizzazione tendente a creare enormi difficoltà ai cittadini e in special modo agli anziani, costretti dalle prenotazioni a recarsi in strutture periferiche distanti. Ebbene, nonostante ciò, ci è stato riferito da testimonianze oculari che il dg Daniela Donetti, nata nell’anno 1969 quindi di anni 52, nella struttura protetta per cittadini allergici nella Rianimazione dell’ospedale di Belcolle il giorno 9 febbraio - sostiene Gubbiotto - ha fruito della prima dose del vaccino e il giorno 2 marzo ha fruito della seconda dose, a cinque minuti di distanza dal suo ufficio».
«Per vari motivi si nota un ritardo sulle vaccinazioni.
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