Giro di spaccio a Pratogiardino scoperto grazie alla “soffiata” di una badante

Carabinieri
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Mercoledì 4 Maggio 2022, 07:05 - Ultimo agg. 21:15
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Giro di spaccio a Pratogiardino scoperto grazie alla “soffiata” di una badante. E’ iniziato ieri mattina il processo, davanti al collegio del Tribunale di Viterbo, a un ragazzo nordafricano arrestato a inizio 2018 per spaccio a minori.

A condurre le indagini su di lui fu proprio una badante straniera che ogni pomeriggio portava a passeggio nel parco cittadino il suo assistito. «A settembre 2017 - ha spiegato il carabiniere che ha seguito le indagini - abbiamo ricevuto la telefona di una donna che voleva segnalare movimenti strani a Pratogiardino. Ci disse che ogni pomeriggio c’erano ragazzi giovanissimi che andavano a comprare droga da alcuni stranieri. Ci indicò anche i punti precisi dello spaccio: vicino alla pista da pattinaggio e accanto a un albero centrale del parco».

Ricevuta la segnalazione i carabinieri lo stesso pomeriggio si recarono a Pratogiardino in borghese per un servizio di osservazione. «Effettivamente tutto quello che la donna ci aveva raccontato, trovava conferma. Proprio vicino alla pista di pattinaggio - ha detto ancora - abbiamo potuto vedere alcuni ragazzini che andavano da alcuni africani e dopo un breve scambio tornava verso l’uscita. Così li abbiamo fermati. Avevamo comprato un grammo di marijuana».

I giovanissimi dopo essere stati identificati sono stati anche ascoltati. «Alcuni ci hanno spiegato come funzionava e dato altri riscontri - ha spiegato ancora il militare -, così abbiamo fatto altri servizi all’interno del parco pubblico.

In particolare abbiamo fatto diverse foto al gruppo di presunti spacciatori che poi abbiamo sottoposto ai minori per l’identificazione. Alcuni di loro sono stati riconosciuti, così come li aveva già riconosciuti anche la badante che aveva fatto la segnalazione».

Tra il 2017 e il 2018, grazie a diverse operazioni delle forze dell’ordine, finirono agli arresti 11 persone. Tutte per spaccio. Quattro invece i ragazzi denunciati. I principali acquirenti erano giovanissimi viterbesi che andavano lì per comprare pochi grammi di hashish e marijuana. La droga spesso veniva nascosta tra le siepi del parco, in modo da non essere ricondotta agli spacciatori in caso di retate. E nel corso del 2018 di retate ce ne sono state diverse, organizzate dai carabinieri e dalla polizia che ogni giorno arrivavano e stazionavano nel parco proprio per scovare spacciatori e fermare lo spaccio ai minori.

Si torna in aula il 5 luglio.

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