Rifiuti, per il bando il tempo stringe ma ora c'è il project Gesenu: «Cosa sceglie Arena?»

Rifiuti, per il bando il tempo stringe ma ora c'è il project Gesenu: «Cosa sceglie Arena?»
di Massimo Chiaravalli
Giovedì 1 Luglio 2021, 06:40 - Ultimo agg. 15:05
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«Un project financing che mette in difficoltà il Comune». Quello presentato da Gesenu – che fa parte di Viterbo ambiente, attuale gestore del servizio di raccolta rifiuti – è un vero e proprio piano alternativo alle linee guida appena approvate dal consiglio comunale per la predisposizione del prossimo bando pluriennale. Secondo Alvaro Ricci e Giacomo Barelli, rispettivamente Pd e Forza civica, come la precedente “relazione illustrativa preliminare” arriva con una tempistica singolare.

Martedì il sindaco Giovanni Arena ha avvertito il consiglio della presentazione del project da parte della società, arrivato venerdì. Ora si sta verificando l’ammissibilità sulla base del rispetto delle procedure. Se saranno corrette, il Comune dovrà rispondere entro 90 giorni. E qui si apre il primo problema, perché il tempo va impiegato o per l’istruttoria, o per la predisposizione del bando.

L’unico ad aver visto finora la proposta di Gesenu è il dirigente Eugenio Monaco, impossibile dunque conoscerne i contenuti esatti. Ma la relazione preliminare era già molto dettagliata. Gli anni di interesse erano ben 14: dal 2022 al 2036. Tra gli obiettivi figuravano la riduzione dei rifiuti, la realizzazione di un impianto di recupero di materia ed energia tramite la valorizzazione della frazione organica, in grado di trattare 15 mila tonnellate all’anno di organico, anche se la città ne produce appena 6 mila. E poi un impianto di selezione per processare carta, multileggero e ingombranti, un nuovo parco mezzi più ecosostenibile. Si proponeva pure una mezza rivoluzione nella raccolta differenziata, con isole recintate e informatizzate.

Il sindaco si era però dichiarato contrario.

I dubbi di Pd e Forza civica ora sono molti. «Al project – dice Ricci - quale Tari corrisponderebbe? Il Comune ha appena approvato le linee guida del prossimo bando: davanti a un’iniziativa legittima a cui deve rispondere entro 90 giorni, cosa intende fare l’amministrazione?». I tempi per fare entrambe le cose, secondo il dem, non ci sono. «C’è l’urgenza imperativa di procedere con la pubblicazione del bando, perché l’appalto ponte scade il 31 agosto. E nutriamo fortissimi dubbi sulla legittimità della proroga, che verrà fatta con responsabilità tutte da accertare».

Al di là della bontà del project, resta in piedi l’indicazione del consiglio con le linee guida, «sciape – continua Ricci – ma che eventualmente andrebbero cambiate. Questa incertezza non produca ulteriori ritardi sull’individuazione del contraente sulla gestione dei rifiuti, siamo già abbondantemente in ritardo».

«La tempistica – spiega invece Barelli - è quantomeno singolare. La proposta arrivava nel momento in cui stavamo per fare le linee guida, il project a ridosso del Pef. Questo rende più complicata la vita del dirigente, il consiglio però ha deliberato di procedere col nuovo appalto. O si fa l’uno o l’altro. Siamo molto curiosi di capire: comprendo la delicatezza della vicenda, che il sindaco se ne voglia occupare in prima persona con Forza Italia e non se la sia sentita di dare via la delega».

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