Suicidio in cella, sul caso Hassan il tribunale si “corregge”: udienza anticipata di due anni

Suicidio in cella, sul caso Hassan il tribunale si “corregge”: udienza anticipata di due anni
Venerdì 5 Novembre 2021, 14:39 - Ultimo agg. 15:04
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Colpo di scena sul caso Hassan Sharaf, il giovane egiziano morto in seguito a un tentativo di suicidio messo in atto nel carcere di Viterbo. Dopo il clamore, e le proteste, suscitato dal rinvio dell'udienza dal Gip per discutere dell'archiviazione dell'inchiesta, fissata al 2024, è stata fissata una nuova data.

Sarà quella del 27 gennaio 2022 (con due anni di anticipo, quindi) che stabilirà se l'inchiesta penale, sulle eventuali responsabilità di terzi nella morte del ragazzo, potrà andare avanti come chiedono i suoi familiari (assistiti dagli avvocati Giacomo Barelli e Michele Andreano). O se dovrà chiudersi senza nessun accertamento, come ha richiesto la Procura del capoluogo. 

Sul caso Hassan era intervenuta nei giorni scorsi, anche se informalmente, anche l'ambasciata egiziana. Mentre dal parlamento era partita la richiesta un’ispezione nel Tribunale di Viterbo.

Per la seconda volta. E' stato il deputato di +Europa, Riccardo Magi, ha depositare un’interrogazione per chiedere alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, di fare piena luce sul caso.

Già nel 2019 Magi interrogò l’allora ministro Bonafede, ottenendo blande risposte. A riaccendere la vicenda è stato lo slittamento dell’udienza di opposizione all’archiviazione al 7 marzo del 2024, a ben 6 anni dal fatto. A luglio 2018 il giovane Sharaf venne portato nella cella di isolamento del carcere di Viterbo. Qui in poche ore si suicida con le lenzuola: morirà pochi giorni dopo in ospedale.

Il gesto estremo del ventenne egiziano non passò inosservato. Soprattutto perché il ragazzo, poco prima di mettere fine alla sua vita, aveva denunciato maltrattamenti in carcere.

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