Uno steccato bianco, con strappi di verde e rosso a formare un mirino. Al centro, in nero, la scritta Atripalda. Alle spalle, venti anni di viaggi, emozioni, storie e calcio, tantissimo calcio. Dalla Germania al Sud Africa, dall'Armenia alla Spagna al Brasile per sostenere la nazionale italiana. Tutto è cominciato nel giugno del 2004, quando due ragazzi atripaldesi in vacanza ad Amsterdam, Nicodemo Del Gaizo e Arturo Bonazzi, decisero di recarsi in Portogallo per assistere alla partita dell’Europeo tra Italia e Bulgaria (che portò all’eliminazione dell’Italia malgrado la vittoria per 2 a 1).
«L’idea di seguire la nazionale – racconta Nicodemo – nacque un po’ per caso, ma divenne presto una passione. Da allora, infatti, non ci siamo più fermati». Il gruppo vero e proprio è nato con i mondiali del 2006 in Germania e si è fatto notare per la partecipazione a tutte le gare delle qualificazioni e a quasi tutte quelle della manifestazione. Tra il 2006 e il 2008 si è vissuto il periodo più buio dell’avventura, durante il quale il movimento si è un po’ sfaldato, ma con il mondiale in Sud Africa del 2010 qualcosa è cambiato, «tant’è – spiega Nicodemo – che subito dopo quell’evento il numero dei tifosi è cresciuto notevolmente».
Tanti anche gli aneddoti, tra cui spicca quello risalente al 9 ottobre 2015 legato alla figura di Giovanni Trapattoni. «Eravamo a Baku, in Azerbaijan, per assistere alla partita di qualificazione agli europei 2016. Entrammo in un ristorante per cenare e notammo seduto ad un tavolo mister Trapattoni». Il gruppo di tifosi trascorse con lui molto tempo. «Parlammo di tantissime cose - ricorda Nicodemo -: ci raccontò, commosso, del mondiale del 2002 in Corea del Sud, e poi, vedendo il nostro striscione Atripalda, ci parlò di quando era stato in visita presso l’azienda Mastroberardino e dei tempi dell’Avellino in Serie A». Con il trascorrere degli anni, la passione per la nazionale è cresciuta a dismisura e rinunciare ad una partita è diventato un vero e proprio sacrificio. «La trasferta più lontana – racconta Nicodemo – credo sia stata in Sud Africa, ma la più complicata in termini organizzativi è stata senza dubbio quella alle Isole Faroer perché fummo obbligati a fare diversi scali all’andata e il giorno del rientro, per non farci mancare nulla, scoprimmo che la compagnia aerea era appena fallita». Malgrado i posti esotici visitati, però, per Nicodemo la trasferta più sentita resta quella fatta a Madrid nel 2017: «Eravamo tantissimi allo stadio e si avvertiva un grande entusiasmo, e poi il Bernabeu per me è lo stadio più bello del mondo, anche più di quello di Wembley». Partita dopo partita, il gruppo di atripaldesi il 14 giugno 2022, al Borussia Park contro la Germania, ha festeggiato le cento trasferte. Le prossime, inoltre, sono già in calendario.
«Purtroppo - evidenzia - non potremo andare in Sud America per le amichevoli previste nel periodo pasquale perché dobbiamo lavorare (è titolare insieme alla moglie Maria dell'Enobirreria Trentuno ad Atrpialda, ndr.), ma abbiamo già acquistato i biglietti e prenotato voli ed alberghi in vista del prossimo europeo in Germania».
Alle prime due partite il gruppo sarà presente, ma alla terza no perché si svolgerà in contemporanea la manifestazione «Dedicato a chi non c’è più» per ricordare «i tanti amici scomparsi troppo presto che per noi - conclude Nicodemo - vengono sempre prima di ogni altra cosa».