Viale Italia, l'obbrobrio
della pista ciclabile

Viale Italia, l'obbrobrio della pista ciclabile
di Flavio Coppola
Mercoledì 3 Marzo 2021, 08:50
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L'asfalto solca la strada e sfregia la pavimentazione in porfido di viale Italia: è bufera sull'amministrazione Festa per i lavori di realizzazione della pista ciclabile appena partiti sulla storica strada alberata del centro. L'opposizione fotografa l'avanzamento dell'opera e chiede a gran voce che i lavori siano bloccati. Timida la risposta dell'amministrazione, che difende il progetto e scarica la scelta sul Rup. Intanto, sui social sono centinaia i commenti dei cittadini in rivolta, nonostante il cantiere sia appena partito e il progetto preveda diverse migliorie. L'opera, immaginata nel 2017 e finanziata dai fondi del Piano nazionale sicurezza, per 180.000 euro, è passata da Foti a Ciampi, da Priolo a Festa. Il progetto, ora messo sotto accusa, era stato approvato anche da Regione e Ministero. Ma ad oggi la pista che percorre viale Italia sul lato destro, risulta ad una sola corsia, e secondo i molti critici deturperà considerevolmente ciò che resta del viale dei platani. Luca Cipriano, capogruppo di MaiPiù, non usa giri di parole: «Ormai questo sindaco di lavori pubblici non è azzecca uno. È uno stillicidio a spese dei cittadini. La pista, così realizzata, deturpa un viale storico, già vittima dell'incapacità amministrativa, dove si è lasciato morire l'enorme patrimonio dei platani. Si dimostra la totale approssimazione con cui si fanno le opere in questa città. Un progetto esteticamente indecente e con evidenti limiti funzionali e di sicurezza». La bocciatura, dunque, è solenne: «Il fatto che sia costata 200.000 euro è la ciliegina sulla torta. Avellino ha bisogno di piste e noi siamo favorevoli, ma è possibile che qui non si riesca a fare un'opera pubblica valida? È chiaro che la gente sia in rivolta».

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Nicola Giordano, capogruppo di «Laboratorio Avellino», lancia un vero e proprio appello all'amministrazione: «Fermate questo scempio.

Siamo di fronte ad una città distrutta e maltrattata. Vedere il taglio di una pavimentazione di pregio a viale Italia, dopo un intervento di riqualificazione anche importante, fa pensare a come questi amministratori intendano la cosa pubblica. C'è amarezza continua ed ho chiesto all'assessore Genovese di fermare i lavori per verificare la soluzione migliore. Non so il sindaco cosa vorrà fare rispetto a questo pugno nell'occhio. Fa male vedere un intervento pubblico fatto in questa maniera. Non c'è uno studio, solo la necessità di impegnare dei soldi, ma lo si fa nella maniera peggiore». Giordano ha anche chiesto se la Soprintendenza ai beni architettonici non dovesse essere consultata. In realtà non era necessario.

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Resta una pioggia di critiche, rispetto alle quali l'assessore ai Lavori pubblici, Antonio Genovese, la mette così. «In realtà, questa è solo una parte dei lavori. Per giudicare, bisognerà vedere l'opera alla fine». L'asfalto, infatti, verrà ricoperto da una resina, ci saranno linee di delimitazione e rampe per i disabili. Va anche detto che il progetto è stato realizzato tenendo conto del Codice della strada e dei materiali previsti in questi casi. Soprattutto, aggiunge Genovese, «su quella striscia, verrà realizzato uno strato il cui colore sarà scelto dal responsabile del procedimento in modo tale che si possa integrare bene con l'attuale pavimentazione». Rispetto alla possibilità, che appare remota, di fermare i lavori, invece, Genovese tentenna: «Se il Rup è andato avanti, vuol dire che ha ritenuto di farlo. Sta a lei decidere se continuare o bloccare tutto. Noi - chiosa - faremo una verifica e valuteremo il da farsi». Intanto, anche App sottolinea gli attuali limiti dell'opera: «Non è certo come l'avremmo sognata evidenzia il capogruppo, Francesco Iandolo È stata tagliata brutalmente la pavimentazione dei marciapiedi e riempita con asfalto, quando si sarebbe potuta studiare una migliore integrazione con il contesto. Ma soprattutto è piccola sia in lunghezza che in larghezza, quanto la considerazione dell'amministrazione per questa tematica». Effettivamente, ad Avellino, le piste ciclabili sono ancora una chimera. L'unica realizzata negli anni scorsi, a via Palatucci, è immersa nel degrado. A tratti fanno sapere i residenti diventa un pantano alle prime piogge. Ma c'è anche una buona notizia. Avellino è tra le 10 città pilota che sperimenteranno modelli di «Next Generation City» per realtà inclusive, verdi e dinamiche grazie al progetto nazionale «MediAree».
 

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