La crisi di un territorio si legge anche attraverso le compravendite immobiliari, che per il Sannio sono tanto chiari quanto preoccupanti. Un report condotto da Tecnocasa rivela che nel 2023 quasi i due terzi delle vendite in provincia di Benevento sono state per necessità.
Nella gran parte dei casi per bisogno di liquidità, ma anche legate all’emigrazione. I dati sanniti sono molto più alti della media nazionale, mentre in Campania sono i peggiori dopo Caserta. Dalla parte di chi compra avanza invece la quota degli acquisti non per prima abitazione ma per investimento, segno che per molti sanniti l’opzione mattone viene ancora scelta per garantirsi una rendita. Si abbassa, inoltre, l’età media degli acquirenti. Ma ecco i numeri del report.
Lo scorso anno il 51,9% delle compravendite immobiliari avvenute nel Sannio sono state rese necessarie da mancanza di liquidità dei proprietari.
In Campania è messa peggio solo Caserta, dove nel 2023 le due voci che raccontano la crisi hanno toccato l’83%, di cui il 61% per liquidità ed il 22% per emigrazione. Napoli e Salerno si attestano al 60% mentre Avellino chiude al 42%. Il confronto con il dato nazionale misura la crescente difficoltà del territorio sannita. Negli ultimi due anni, infatti, i numeri locali hanno fatto segnare un significativo sorpasso: se nel 2021 la percentuale di compravendite immobiliari legate a difficoltà per mancanza liquidità o emigrazione toccava complessivamente il 48% nel Sannio ed il 58% in Italia, i rapporti si sono poi invertiti tanto che nel 2023 si è passati al 56% in Italia e al 63% nel Sannio.
Torna a salire in provincia anche la quota relativa agli acquisti per investimento, che nel 2023 torna al 31% come nel 2021, dopo che nel 2022 la percentuale era scesa al 29%. Un dato molto più alto sia della media nazionale (19,5%) che di quella regionale (28,6%). Il report Tecnocasa disegna anche un identikit di chi compra un’abitazione: nell’area di Benevento e provincia il 71,2% degli acquirenti sono coppie e famiglie, mentre nel 28,8% dei casi si tratta di single, con percentuali sostanzialmente invariate rispetto al 2022.
La fascia più alta di acquirenti ha un’età compresa tra i 35 ed i 44 anni (24,5%), mentre quelli tra 45 e 54 anni rappresentano il 20,8% delle compravendite. Rispetto all’anno precedente nel 2023 si è registrata una diminuzione dell’età media: nel 2022 infatti la quota più alta di acquisti si concentrava nella fascia di età 45-54 anni (30,8%). Per quanto riguarda infine le tipologie più citate nei rogiti notarili per il trasferimento della proprietà ad essere più “gettonate” sono le soluzioni indipendenti e semindipendenti con il 53,7% delle scelte, seguite da lontano dai quadrilocali che si attestano al 15,7%. Anche nel 2022 le soluzioni indipendenti e semindipendenti erano le tipologie più compravendute con una incidenza del 54,5%.