Pace, Sud e sicurezza: le proposte dei candidati

Pedicini, in corsa con Santoro, sollecita «il vincolo territoriale per i fondi dell’Ue»

Un momento della conferenza stampa di Pedicini
Un momento della conferenza stampa di Pedicini
di Anna Liberatore
Sabato 11 Maggio 2024, 00:00
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Rappresentare il bisogno di pace, difendere i popoli e lottare per il vincolo territoriale. Sono alcuni dei temi che Piernicola Pedicini, europarlamentare uscente candidato con la lista «Pace Terra Dignità» di Michele Santoro, spiegherà a quanti incontrerà nel corso della sua campagna elettorale. Che è stata aperta ufficialmente ieri nel corso di una conferenza presso la struttura dell’Orto di Casa Betania. «Scendere in campo è stata una scelta obbligata – ha spiegato Pedicini -. Sono segretario di un movimento che si chiama “Equità territoriale” (dal 2021, quando ha rotto con il M5S, ndr) e che sostiene il progetto di Santoro. Ci siamo resi conto che, in questo momento, al Parlamento europeo sono pochi quelli che rappresentano il bisogno di pace, che difendono la terra in maniera coraggiosa, che proteggono i popoli e le loro identità. Lottiamo, inoltre, per il vincolo territoriale. Con il Pnrr il Parlamento europeo ha fatto la sua parte: l'Italia ha ricevuto fondi più di tutti gli altri Stati dell'Unione europea, un sostegno derivato dalla situazione socio-economica in cui versa il Sud. Però poi al Sud di quel denaro è arrivato solo il 10%. Serve pertanto un vincolo territoriale che imponga agli Stati membri di utilizzare quelle risorse dove ce n'è davvero bisogno. Ed è il nostro obiettivo: stiamo cercando di fare in modo che la politica di coesione abbia davvero un senso in Italia perché mentre tutti gli altri paesi europei sono riusciti a ridurre il divario territoriale, noi non lo abbiamo fatto».

I TEMI

Il recupero dello svantaggio delle aree interne è l'argomento al centro della campagna elettorale portata avanti da Luigi Barone, candidato con la Lega. «C'è bisogno – ha dichiarato – di una diversa attenzione verso le aree interne che vivono la desertificazione e l'assenza di servizi. È un problema grave che sto riscontrando dappertutto, anche nelle altre regioni, e sul quale c'è bisogno di aprire un confronto serio con l'Europa attraverso nuove politiche ed obiettivi comuni tra le regioni.

Però mi chiedo, se nel 2024 siamo ancora in condizione di svantaggio chi ha governato negli ultimi 30-40 anni ha qualche responsabilità? Se ci sono realtà in difficoltà, il gap infrastrutturale lo stiamo recuperando dopo decenni, questo ritardo a chi va ascritto? A noi o a chi ha governato i processi decisionali nazionali, regionali e provinciali?». In linea con il partito che rappresenta, Barone ha in agenda anche la sburocratizzazione e una maggiore attenzione verso agricoltura ed imprese (è responsabile di coesione territoriale e Zone economiche speciali all'interno del dipartimento politico per il Mezzogiorno della Lega). «Il principale avversario – ha concluso – è l'astensione. La gente è stanca di promesse e bugie e sente l'Europa distante. Tuttavia il voto di giugno è fondamentale poiché le principali decisioni vengono assunte all'interno dell'europarlamento».

Sicurezza, pace e recupero del gap tra Nord e Sud, i temi della campagna elettorale di Sandra Mastella, candidata nella lista «Stati Uniti d'Europa». «Il voto dell’8 e 9 giugno è fondamentale – ha evidenziato -. Tutti noi ci troviamo ad affrontare una sfida cruciale, anche per il contesto geopolitico internazionale. Oggi le decisioni prese a livello europeo hanno un impatto sempre più diretto sulla vita di milioni di cittadini. Inoltre, in un mondo segnato da conflitti e tensioni, è fondamentale che l'Europa si doti di una difesa comune, in grado di garantire la sicurezza degli Stati membri e di promuovere la pace. Ma è necessario un cambio di passo. Ad esempio, è di oggi (ieri, ndr) il Manifesto della Fia, la Federazione internazionale automobile, che chiede ai prossimi membri del Parlamento europeo che la mobilità resti un diritto alla portata di tutti e, dunque, che la transizione verso l’elettrico, assolutamente necessaria, non ricada sulle tasche dei cittadini. Un’Europa forte e unita può svolgere un ruolo chiave nel garantire una maggiore stabilità economica e politica nell'intera regione mediterranea, contribuendo così a ridurre le disparità socioeconomiche tra il Nord e il Sud del nostro Paese, soprattutto in questo momento, con l’avanzare dell’autonomia differenziata.

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