«Il mal di schiena? Tutta colpa della prova costume». Parla dell'ortopedico Ruosi

Il neopresidente della Società italiana di chirurgia vertebrale spiega i rischi dovuti alle diete e alle attività più comuni nei villaggi vacanze

In bikini
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Lunedì 31 Luglio 2023, 16:39
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Ortopedico e fisiatra, professore ordinario alla Federico II, Carlo Ruosi è il neo presidente della Società italiana di chirurgia vertebrale e gruppo italiano scoliosi, eletto dagli oltre 400 soci nel congresso a Torino. «L'occasione per fare il punto su patologie sempre più frequenti e sottolineare l'importanza della prevenzione, a tutte le età. Perché non solo gli anziani, ma anche i più giovani, soprattutto d'estate, soffrono di mal di schiena», avvisa.
 

Il motivo?
«Le diete, quando si cercano di eliminare quei 4-5 chili in eccesso, se non 10-15, in vista della prova costume».
 

Ma si dice sempre che dimagrire fa bene: non è più così?
«Certo, ma non tutti sanno che perdere peso può far comparire dolore vertebrale».
 

Da che dipende?
«Una fastidiosa lombalgia o sciatalgia, a volte acuta, è legata a due fattori principali: la conformazione della colonna ossea e l'alterazione muscolare. In particolare, i dischi interposti tra le vertebre - cervicali, dorsali e lombari - rappresentano l'anello debole: una compressione, primo stadio di una più severa ernia, porta all'irritazione dei nervi e quindi sofferenza».
 

Cosa c'entra con la dieta?
«Chi è in sovrappeso ha il baricentro più in avanti: dimagrendo, si sposta indietro e così il disco va a toccare i nervi. Non bastasse, forme più rotonde determinano un allungamento naturale dei muscoli e dei tendini che restano più allentati del solito, quando si perde peso, determinando una concausa della compressione e quindi del dolore».
 

C'è rimedio?
«Bisogna associare la dieta a un allenamento anche minimo del fisico: piccoli esercizi per la tonificazione dei muscoli addominali e lombari o nuoto».
 

Un altro dramma è quello degli sportivi del villaggio vacanze.
«Calcetto tutti i giorni, tennis a più non posso, padel oramai non si nega a nessuno, beach volley come se fosse l'ultima spiaggia. E poi, canoa, footing sul bagnasciuga o in campagna, bicicletta. Per non parlare di lunghe escursioni in salita o in discesa, su terreni impervi. Tutte attività praticate all'improvviso e senza preparazione. E le articolazioni "ringraziano". Tutto questo può causare più facilmente una serie di lesioni».
 

L'incidente è dietro l'angolo.
«Difatti, si verificano fratture, distorsioni del ginocchio o della caviglia, traumi alle mani e ai gomiti, lesioni di menischi e legamenti, lussazioni o sublussazioni di spalle e clavicole, ma anche tendiniti, talloniti, dolori ai piedi, torcicollo e, anche in questi casi, mal di schiena».


Nemmeno lo sport fa più bene...
«Serve moderazione e gradualità, tenendo conto delle proprie caratteristiche fisiche. Ad esempio. Chi è in sovrappeso e soffre di discopatie o ernie, può usare pesi leggeri, da disteso, o fare nuoto: sconsigliato footing o tennis. Così chi soffre di artrosi cervicale: deve fermarsi alla ginnastica posturale. Al footing va preferita una camminata veloce (adatta anche per cardiopatici, ipertesi e diabetici), sempre che non abbia già i segni di artrosi degenerativa alle anche, alle ginocchia o alla colonna vertebrale. In questi casi sedute bisettimanali di nuoto sono più indicate. Senza mai trascurare l'idratazione dell'organismo».
 

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