Brucellosi, allevatori a Bruxelles con Pedicini: «Il piano regionale ha fallito»

In Parlamento Francesco Di Tella del coordinamento tutela patrimonio bufalino e Adriano Noviello dell'associazione tutela bufale

Francesco Di Tella e Piernicola Pedicini
Francesco Di Tella e Piernicola Pedicini
Marilu Mustodi Marilù Musto
Giovedì 23 Marzo 2023, 17:02 - Ultimo agg. 24 Marzo, 10:17
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La commissione petizioni (peti) del Parlamento Europeo si impegni a contattare la Regione Campania per ribadire che il piano di eradicazione della brucellosi, così come concepito in Campania oggi, è fallito. E' questa la novità emersa nel corso della conferenza stampa che si è svolta questa mattina al parlamento europeo. «La nostra petizione è stata accolta, ora l’Europa fermi la mattanza voluta da De Luca», ha dichiarato l’europarlamentare del Gruppo Greens/Efa e segretario del Movimento Equità Territoriale, Piernicola Pedicini, a margine della discussione promossa con le associazioni di categoria di tutela del patrimonio bufalino del Casertano durante la conferenza stampa a cui hanno preso parte Francesco Di Tella, in rappresentanza del Coordinamento Unitario Tutela Patrimonio Bufalino, e Adriano Noviello, presidente dell’associazione Tutela Bufale. La richiesta principale degli allevatori è la seguente: «Dateci la possibilità di eseguire delle controanalisi rispetto a quelle fatte dell'Asl».

La petizione

Ma perchè il comparto bufalino, da oltre dieci anni, lotta contro la brucellosi,  zoonosi per lunghi periodi scomparsa e ora di nuovo in circolo?

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«Il nodo sta nel fatto che fino a quando le regole europee sono state seguite dalle Regioni non c'è stato alcun problema, ma dal momento in cui la Regione Campania ha deciso di prendere una strada diversa, sono cominciati gli abbattimenti e i problemi».

Grattacapi che già dieci anni fa vennero a galla con i sequestri di aziende da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere, alcune poi dissequestrate subito dopo. «La Commissione - ha sottolineato Pedicini - ha ritenuto giustificate le nostre istanze. È inconfutabile che l’attuale interpretazione delle norme europee da parte Regione Campania abbia prodotto come unico effetto un’inutile mattanza, con un incremento dei capi infetti dall’1% al 17%. Un’inversione di tendenza rispetto ai precedenti piani che, adeguandosi alla lettera alle direttive europee, avevano portato il livello di infezione al di sotto dell’1%».

L’europarlamentare a margine della discussione in commissione, ha aggiunto: «Il piano regionale è in contrasto con direttive sul benessere animale e politiche di coesione. La nostra battaglia è sostenuta anche da deputati tedeschi». E così, la petizione europea ha l'obiettivo di raccogliere decine di migliaia di firme in Italia e in Europa per ottenere la richiesta di intervento dell'Unione Europea su Governo Italiano e Regione Campania. Gli allevatori sono riuniti nel coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino, nell'incontro avuto a Bruxelles con i componenti la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo. Da oltre un anno centinaia di allevatori bufalini, in particolare quelli casertani, si battono in Campania contro «gli abbattimenti» delle bufale giudicati «indiscriminati». E da qualche mese la protesta, dopo aver animato le strade del Casertano e del Napoletano, si è spostata prima a Roma e poi a Bruxelles, dove una delegazione di allevatori era già stata a dicembre e aveva incontrato l'europarlamentare Piernicola Pedicini, del gruppo Gruppo GreensEfa; un incontro rinnovato anche oggi e sintetizzato in una conferenza stampa nel corso della quale Pedicini ha spiegato che «la petizione è stata accolta ed è stato messo a verbale che sarà richiesto l'intervento diretto con la Regione Campania della Commissione Europea, che chiederà a De Luca di rivedere un piano che, pur rispettando le direttive europee, è assolutamente sbagliato e fallimentare». «La Regione Campania - ha sottolineato Pedicini - agisce infatti in quello spazio di manovra in cui la legge europea consente di muoversi, ma lo fa violando altri principi europei. Con l'uccisione di centinaia di migliaia di capi sani e con l'affossamento di un comparto fondamentale nel tessuto produttivo non solo della Regione Campania, ma di tutto il Paese, De Luca sta andando in contrasto con le politiche di Coesione territoriale, violando inoltre le direttive europee per il benessere animale e la tutela di una specie protetta. Una tesi portata in aula anche dal parlamentare tedesco Peter Jahr, che ha fatto della 'questione Casertanà un caso internazionale». Il piano di eradicazione presentato dagli allevatori, invece, prevede delle attività di prevenzione e delle controanalisi che vadano oltre a quelle dell'Asl per avere la certezza che il capo abbattuto sia realmente infetto.

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