Caserta, “Polity design”: il focus sugli studenti del professor Aldo Moro

Appuntamento per oggi, alle 17,30, nella Biblioteca del seminario di Caserta, in piazza Duomo

Il dibattito
Il dibattito
Giovedì 9 Maggio 2024, 07:00
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Aldo Moro è stato segretario della Dc; per cinque volte Presidente del Consiglio; ma con un cuore da docente universitario e amico dei giovani. A 46 anni da quel 9 maggio 1978, giorno del ritrovamento del cadavere del sessantunenne Moro nel bagagliaio della Renault 4 rossa parcheggiata in Via Michelangelo Caetani a Roma, “Polity Design, Scuola di Classe Dirigente” pone il focus sugli studenti di Moro e il Moro professore, nel corso del dibattito promosso per oggi, alle 17,30, nella Biblioteca del seminario di Caserta, in piazza Duomo.

A raccontare Moro e quegli anni saranno Lucio Brunelli, allievo dello statista democristiano, giornalista, già vaticanista del TG2 e direttore di TV2000 e Radio InBlu; e Angelo Picariello, giornalista di “Avvenire”, parlamentarista ed esperto degli “anni di piombo”, in una prospettiva di riconciliazione del Paese tra le vittime del terrorismo e i brigatisti.

Al tavolo, anche Luigi Ferraiuolo, direttore di “Polity Design”, e Gianmarco Carozza, del Collegio di direzione della Scuola (composto anche da Sergio Carozza, Valentina D’Andria, Monica Ippolito, Stefania Lanni, Gianni Maggio, don Gianmichele Marotta e Biagio Narciso).

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Porteranno i saluti della città l’assessore alla cultura Enzo Battarra, i presidenti del Rotary Club Caserta Reggia, Daniela Castallo; e del Lions Club Caserta Villa Reale new century Francesco Cirino; e Michele De Simone, del Premio Buone Notizie, che Brunelli ha vinto nel 2015. «Aldo Moro è una delle figure politiche più importanti nella storia dell'Italia repubblicana. È centrale nella Democrazia Cristiana e guida la modernizzazione del Paese confrontandosi in maniera serrata con il Pci e spesso influenzandolo da lontano - spiega Ferraiuolo - La sua figura di intellettuale cattolico prima e di politico poi lo rendono fondamentale nella redazione del Codice di Camaldoli, nell’Assemblea costituente e nel governo del Paese».

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