Maddaloni, all'ospedale stop attese per gli interventi di ortopedia

Rivoluzione prenotazioni, via alla piattaforma. De Filippo: «Ora cercare una sede adeguata per il Distretto 13»

I lavori all'ospedale di Maddaloni
I lavori all'ospedale di Maddaloni
di Giuseppe Miretto
Venerdì 29 Marzo 2024, 07:30 - Ultimo agg. 09:18
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Non chiude il Covid hospital anche se il termometro dei contagi è ai minimi stagionali: da un mese, non si registrano ricoveri di pazienti, affetti da contagio, provenienti da tutta la regione. Dimezzati pertanto i posti letto riservati e protetti: le degenze per i casi Covid, collegate alla presenza di concomitanti patologie, passano da 20 posti letto a 10 in medicina; quelle in terapia intensiva si riducono ad appena tre. Le risorse, sanitarie e i posti letto disponibili, non saranno azzerati ma passano all’area “non Covid”.

Così, l’“ospedale modulare” promesso dal manager dell’Asl Amedeo Blasotti, ovvero con «spazi di degenza a fisarmonica modificati in funzione delle mutevoli esigenze sanitarie», sta assumendo un assetto definitivo: dalla prossima settimana, il reparto di medicina avrà anche un nuovo primario.

Dissolto il principale timore sollevato dal consiglio comunale: i servizi sanitari ordinari resteranno aperti nonostante l’attivazione dei cantieri per il consolidamento sismico, il nuovo pronto soccorso e la nuova rianimazione. Sempre dalla prossima settimana, saranno definitivamente rivoluzionati gli accessi all’ospedale. Dovranno cambiare le abitudini di utenti e dipendenti in funzione delle fasce orarie e dei turni di servizio: consentito l’accesso, fino alle 14, anche dal varco principale di via Libertà.

In generale, di notte e tutto il giorno è consentito sempre l’ingresso dal vecchio varco di via Roma anche per gli utenti non autonomi (barellati o in sedia a rotelle) e per il personale in servizio pomeridiano e notturno. Infine, per le attività di ricovero, per l’accesso agli esami diagnostici e all’attività dei reparti nonché attività ambulatoriali attivate, si potrà entrare dal vecchio accesso di via Roma (scala C). La mobilità tra i plessi è consentita sempre grazie al tunnel sotterraneo che permetterà di raggiungere l'area della scala A (Cup, archivio, laboratorio analisi e uffici della direzione presidiale).

Potenziate le degenze di medicina e pneumologia non Covid, l’“ospedale modulare”, ormai a regime definitivo, garantisce: attività ambulatoriale e chirurgica (non in regime di emergenza) per otorinolaringoiatria, oculistica. In più, servizi radiologici e di laboratorio, ambulatori di oncologia, endocrinologia e diabetologia.

E arriva la vera svolta: attivati, con prenotazioni sulla piattaforma Agenas, i percorsi ambulatoriali complessi e coordinati chirurgici di ortopedia (Pacc) che si aggiungono alle attività di visite di controllo e medicazioni post chirurgiche.

Il fatto nuovo, e molto atteso perché finalizzato allo smaltimento delle liste di attese, è l’avvio dei trattamenti per le patologie traumatiche, applicazione e rimozione bendaggi e apparecchi gessati, iniezioni articolari di sostanze terapeutiche, ambulatorio per l’osteoporosi e fragilità ossea e attività specialistiche (anca, ginocchio, piede, spalla, gomito, scoliosi).

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Le sedute chirurgiche, per lo sfoltimento delle liste di attesa, saranno settimanali grazie al ricorso a equipe itineranti di specialisti. «In attesa della riattivazione dei servizi di emergenza-urgenza - dice il sindaco Andrea De Filippo - resta la mancanza di una sede idonea per il distretto sanitario 13. Così, per il SerD: i tantissimi utenti dei servizi per tutte le dipendenze, oltre ai disagi personali, affrontano quelli dell’assenza di una comoda sede sul territorio».

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