Ferrara e il "respiro" della poesia in un romanzo per ragazzi che parla (anche) d'amore a ogni età

Una storia semplice e lieve intrisa di metafore universali tra prosa e versi

Ferrara e il "respiro" della poesia in un romanzo per ragazzi che parla (anche) d'amore a ogni età
di Donatella Trotta
Martedì 21 Marzo 2023, 20:24 - Ultimo agg. 21:16
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Antonio Ferrara è un uomo a più dimensioni: illustratore, scrittore, poeta di fecondo, facondo e generoso talento, già educatore per oltre dieci anni in una comunità alloggio per minori, è autore (tanto pluripremiato e fluviale, quanto scanzonato e amato) di innumerevoli libri per bambini, ragazzi adulti con i quali gira l’Italia (e non solo) tenendo laboratori di scrittura e lettura in scuole, biblioteche, carceri, ospedali, musei.

Con la moglie Marianna Cappelli, fotografa e narr/attrice di pari talento e sensibilità, condivide, in questi percorsi, incontri creativi e relazioni autentiche sulle vie del pensiero divergente, disseminando e sprigionando con ironia pensosa e profonda leggerezza storie in versi e in prosa che accendono cortocircuiti emotivi capaci di sciogliere e aprire anche i cuori più chiusi e refrattari.

Appare così chiaro che il vulcanico Antonio Ferrara, per gli amici Nino, ardenti origini napoletane e residenza novarese, non abbia mai avuto dubbi su da che parte stare nella vita: in cui, come sottolineava Joseph Conrad in Sotto gli occhi dell’Occidente (1911), «non c’è gran scelta.

O marcire o ardere».

E non è un caso che proprio questa epigrafe apra Respiro (Einaudi Ragazzi, pp.123, € 12, con una bella copertina illustrata da Marco Somà): un romanzo breve ma intenso come poesie haiku, nelle sue pagine che frusciano e scorrono veloci, intessute di trame e orditi di parole in versi e prosa e dedicate dall’autore all’impossibile possibilità dell’amore in ogni stagione della vita, al dialogo necessario tra le generazioni ma − soprattutto − alla magia della poesia come diritto di tutti e potere trasformante che può davvero, ad ogni età, essere salvifico. Tullio, il protagonista del romanzo, è un ragazzino asmatico che frequenta la scuola media in una brunosa città nordica. Vive con i genitori e l’anziano nonno paterno rimasto vedovo, dispensatore di pillole di saggezza somministrate a suon di proverbi popolari, che qualche volta aiutano il ragazzo a capire che fare, ma altre volte lo mandano ancora di più in confusione. Già. Perché Tullio, che adora leggere poesia anche se non sempre la capisce, ama pedalare piano in bici e giocare al campetto con gli amici, ha anche una inguaribile cotta per Silvia, ignara compagna di classe dalla voce ruvida alla quale però non sa proprio come dichiararsi per conquistare la sua attenzione.

Sarà l’incontro casuale con Agata, una canuta e svagata prof di lettere in pensione che irrompe nella sua quotidianità proprio come la poesia (che per Italo Calvino, ricorda Ferrara, è «fare entrare il mare in un bicchiere»), a spalancargli gli occhi su quello stupore a chilometro zero, molto simile alla felicità, che si sprigiona quando si affina la capacità di mettersi in ascolto del mondo, e di sé stessi, guardando la vita da prospettive diverse, trasformando parole vecchi in suoni e significati nuovi, imparando a usare tutti i sensi per leggere i propri desideri e disegnare sogni condivisi. E nella giornata mondiale della poesia, che segna anche l’ingresso della primavera, vale perciò la pena di segnalare questo libro da diffondere, e donare, non soltanto tra i preadolescenti ai quali è rivolto, ma a tutti: perché riesce, con una scrittura asciutta e incalzante, ad avvincere i lettori narrando, secondo la cifra stilistica dell’autore, una storia semplice e concreta eppure costellata di metafore e rinvii universali che, come vento leggero, fanno vibrare e risuonare le corde dell’anima, generando con il ritmo e la musica delle parole armonie interiori legate ai sentimenti, alle emozioni e ai desideri più profondi di ciascuno. A partire dal titolo del libro: quel “respiro” che evoca il soffio della vita ma anche la ruah, la brezza dello spirito che anima l’uomo dalle sue origini e la poesia sin dai suoi esordi come canto.

Scrittore e poeta empatico che sa contagiare passioni soprattutto in adolescenti fragili e spavaldi, coinvolti dai suoi libri un un percorso di (ri)educazione sentimentale e affettiva attraverso parole che li riguardano molto da vicino, Antonio Ferrara sa, come Bernard Friot (poeta e scrittore considerato il Gianni Rodari francese che ha lanciato un condivisibile Manifesto dei diritti universali alla poesia - Universal Rights to Poetry), che proprio la poesia è un potente strumento di resistenza contro la barbarie dilagante. Come la musica e le arti. Soprattutto se vissute, precocemente, come esperienza.  

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