We Space e il premio alla carriera Giacinto Gigante: tra galleria d'arte e pedamentine il "Quartierino culturale" si anima di iniziative

Per il riconoscimento assegnato a Mimmo Grasso, Paola Capriotti, Guido Giannini, Franco Iavarone e Virgilio Del Guercio un calendario di appuntamenti dall'1 al 22 giugno

Mimmo Grasso
Mimmo Grasso
di Donatella Trotta
Lunedì 29 Maggio 2023, 23:46
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I luoghi hanno un’anima. Una memoria. E sono abitati da un genius loci che resiste alle trasformazioni del tempo continuando a evocare, o a raccontare, storie. Almeno per chi sa (o vuole) leggerle. Ascoltarle. Immaginarle. Napoli ne è esempio emblematico: sito d’arte e topos narrativo (narrante, narrato, narrabile) per antonomasia, è una “città porosa” gravida di magnetismo ambientale sprigionato da luoghi, talvolta misconosciuti, che continuano a riverberare contaminazioni generative, accogliere sperimentazioni antropologiche, intrecciare trame di nessi e relazioni attivando incessanti cortocircuiti creativi che la rendono un laboratorio unico, permanente e sorprendente di cultura. In senso lato. È il caso di Vico Vasto a Chiaja con i suoi dintorni: area dove vissero i fondatori della Scuola di Posillipo, gli artisti Giacinto Gigante e Anton Van Pitloo e che agli inizi del XIX secolo, nella pianta del quartiere Chiaja di Luigi Marchese conservata nell’ufficio iconografico dell’Archivio di Stato di Napoli, viene raffigurata come un nodo urbanistico cruciale, con le sue salite e Gradoni.

Ed è qui, al civico 52, che si annida WeGallery, uno spazio accogliente per l’arte, la poesia e altri linguaggi espressivi nel segno di sconfinamenti cari al patron Willy Santangelo, che ospita spesso mostre e installazioni, festival, reading, performance e incontri musicali in un rigenerato “Quartierino culturale” che dagli incroci di sguardi, visioni e artisti di varie formazioni trae (e restituisce) linfa vitale. Si intitola perciò non a caso al pittore, incisore e docente napoletano Gigante (1806-1876) tra i massimi esponenti del vedutismo della Scuola di Posillpo, il «Premio alla carriera WeSpace-Giacinto Gigante» che per l’edizione 2023 vede nominati Mimmo Grasso (per la poesia), Paola Capriotti (per la scultura), Guido Giannini (per la fotografia), Franco Iavarone (per il teatro) e Virgilio del Guercio (per la pittura).

Nominati, più che vincitori: perché la caratteristica del riconoscimento è infatti quella di essere al di fuori di  logiche editoriali e di “sistema”, per non porre in competizione i candidati secondo le logiche tradizionali dei premi.

Gli autori non inviano le loro opere per una successiva valutazione secondo vincoli contenuti in un bando, ma vengono scelti riservatamente da un gruppo di esperti di varie discipline che decidono a chi consegnare, di anno in anno, il riconoscimento agli interessati che solitamente ne sono all’oscuro. Se ne parlerà nella presentazione martedì 30 maggio alle ore 11 negli spazi della galleria d’arte che in quest’ottica inaugura questo evento, con la commissione organizzatrice, nel segno della partecipazione collettiva: ponendo l’accento – spiega una nota - «soprattutto sulle ragioni culturali e sociali di esso in un particolare momento storico e in una città come Napoli, crocevia del Mediterraneo». I premiati saranno ospitati, secondo un calendario consultabile su FB, nella sede di WeSpace, a rotazione, dall’1 al 22 giugno: ad eccezione di Mimmo Grasso − poeta e saggista flegreo stimato a livello internazionale, che edita versi  a tiratura limitata, con officine calcografiche, in tandem con artisti visivi, al quale il riconoscimento sarà consegnato da Nino Daniele − che il 15 giugno, dalle 17:30 in poi, con altri poeti e musicisti, utilizzerà il “Largo Estate” (denominato così in memoria di Maurizio Estate, ucciso per errore dalla camorra), nonché le “Scale di via Vetriera”, erta presepiale  densa di storia, inventariata tra le 200 pedamentine di Napoli usate abitualmente da poeti, artisti visivi, musicisti e anche stilisti di moda come crocevia di incontri. Su quelle  di via delle Mortelle, da anni, si svolge ad esempio «Veduta Leopardi», reading organizzato da Costanzo Ioni.  Luoghi, e cuori pensanti, incubatori di progettualità diversificate.

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