«Ho lasciato il lavoro dei miei sogni e speso 34mila euro per girare il mondo, ma ero infelice e in burnout: ecco perché»

Una volta tornata a casa, Helen ha iniziato a dedicarsi alla meditazione, a tenere un diario per appuntare ciò di cui era grata e a fare passeggiate tutti i giorni

«Ho lasciato il lavoro dei miei sogni e speso 34mila euro per girare il mondo, ma ero infelice e in burnout: ecco perché»
«Ho lasciato il lavoro dei miei sogni e speso 34mila euro per girare il mondo, ma ero infelice e in burnout: ecco perché»
Venerdì 10 Maggio 2024, 19:22
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Una storia che sembra cominciare come tante altre, quella di Helen Zhao, vale a dire l'inizio di un viaggio di rinascita: il burnout la spinge a lasciare il suo lavoro (nonostante fosse quello che aveva sempre voluto) e a ricercare altrove la felicità, partendo per un'avventura di 18 mesi in giro per il mondo.

Eppure, non è tutto oro quello che luccica: «Mi sono ritrovata in piedi, sulle spettacolari scogliere dell'isola di Jeju, in Corea, e provavo solo apatia. Stavo vivendo il mio sogno, ma mi sentivo esausta, vuota. In quel momento mi sono resa conto di aver commesso un errore enorme. Sì, avevo cambiato le circostanze... ma non il mio stato d'animo».

La realizzazione le ha dato l'opportunità di capire quale fosse il problema e cominciare a lavorarci. Helen ha raccontato la sua esperienza a Cnbc e sui social, sperando che chiunque si trovi in una situazione simile possa imparare dal suo sbaglio. 

L'errore al lavoro e nella vita

Su quella scogliera, Helen è riuscita a vedere la sua vita in un'ottica diversa e ha capito, finalmente, il problema: «Stavo affrontando quell'anno sabatico nello stesso modo in cui avevo affrontato la mia carriera, vale a dire come una stacanovista, una maniaca del lavoro.

Quando ero a casa lavoravo come un cane alla ricerca di più successo e prestigio ed ero diventata un disastro di ansie, incapace di vivere nel presente. Ora stavo facendo la stessa cosa, viaggiando sui binari di un organizzazione meticolosa e quasi militaristica».

Ogni singola destinazione era stata già decisa, analizzata e spuntata dalla lista come se le valesse una medaglia d'onore. A quel punto, Helen si è detta che era il momento di cambiare e trovare il modo di sciogliersi e divertirsi per davvero, di uscire dalla prigione della sua mentalità: «Ho seguito questi tre step per trovare l'equilibrio tra benessere e ambizione».

I tre passi di Helen

Il primo passo è stato quello di rivedere i propri obiettivi e anziché perseguire il desiderio di dire in giro: ho visitato 50 paesi cercare di misurare il successo in termini diversi, «vale a dire attraverso i momenti in cui mi sento davvero viva, in pace, connessa agli altri, invece di elementi quantificabili che possano arricchire il mio cv o rendere la mia biografia online più accattivante».

Poi, Helen ha rivoluzionato la lista delle attività a cui partecipare e si è basata, finalmente, sulle sue preferenze e i suoi bisogni, rinunciando anche a ciò che era ritenuto più instagrammabile: «Invece di imbarcarmi per un tour delle isole dei Caraibi, ho dormito fino a tardi dopo una notte passata a ballare con gli amici. Ho ritrovato il piacere in ciò che facevo e dato la priorità alla ricerca della gioia, dimenticando ciò che pensavo di dover fare per diventare una travel blogger professionale e di successo».

Infine, ha rinuciato all'idea di lavorare e fare soldi durante i viaggi: «I primi mesi stavo spesso sveglia fino a tardi a preparare presentazioni e idee di business. Cercavo disperatamente di mantenere un collegamento col lavoro perché la mia fiducia in me stessa dipendeva da quello. Eppure, stavo solo accelerando il burnout, così ho smesso completamente e mi sono dedicata a studiare ciò che avevo abbandonato quando lavoravo a tempo pieno come la storia, la geopolitica». 

Il ritorno a casa

Alla fine del viaggio, Helen ammette che vivere nuovamente nel clima di casa le ha fatto dimenticare tutti i progressi fatti nei mesi precedenti: «Ero di nuovo sommersa dall'ansia, completamente dedita al lavoro». Per potersi riconnettere con la persona che era diventata durante il viaggio, ha iniziato a dedicarsi alla meditazione, a tenere un diario per appuntare ciò di cui era grata e a farepasseggiate tutti i giorni. 

Questa routine la aiuta a ricordare chi è e cosa è importante, nella vita. «Invece di farmi trascinare verso il burnout o insicurezze, mi godo il tempo speso a capire quale sarà la mia prossima mossa. Sto imparando a coltivare un'identità, una vita più soddisfacente in cui la felicità non dipenda dal lavoro dei sogni o da viaggi in giro per il mondo». 

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