Chiara Ferragni, l'esperto di crisis management: «Scelte folli, ha stabilito un record di errori»

Chiara Ferragni, l'esperto di crisis management: «Scelte folli, ha stabilito un record di errori»
Chiara Ferragni, l'esperto di crisis management: «Scelte folli, ha stabilito un record di errori»
di Alessandro Rosi
Giovedì 1 Febbraio 2024, 21:42 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 11:24
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«Verrebbe da chiedersi se a guidare le azioni di Chiara Ferragni è il masochismo o l’autosabotaggio». Non tutti condividono le scelte dell'influencer, come Andrea Camaiora, CEO The Skill Group ed esperto in cris management. Dopo il caso dell'hotel francese, si discute ancora quale sia la strategia più efficace per l'imprenditrice così da superare la crisi. E c'è chi ipotizza addirittura che possa essersi trattato di un test per vedere l'effetto. Le conseguenze sono state sia negative che positive: da un lato la struttura è stata costretta a bloccare i commenti dopo una valanga di insulti; dall'altra parte, però, ne ha avuto un ritorno in termini di immagine tanto che la proprietaria ha detto che le prenotazioni sono aumentate. Sentiamo il parere di Camaiora.

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Chiara Ferragni ha superato la tempesta?

Anche i più ottimisti iniziano a dubitare sulle capacità di recupero reputazionale di Chiara Ferragni. Questo non tanto dopo l’inchiesta partita dal caso dei pandoro Balocco, delle uova di Pasqua Dolci Preziosi e pure della bambola Trudi, ma perché non c’è l’ombra di una nuova, efficace e accorta strategia comunicativo reputazionale di medio termine. Scherzando, verrebbe da chiedersi se a guidare le azioni è il masochismo o l’autosabotaggio.

Quali sono stati i passi falsi più gravi?

Trovandosi in una posizione di estrema delicatezza, in attesa delle decisioni della procura sulla posizione propria e dei propri collaboratori, parlare è fortemente sconsigliabile, per non dire improponibile. E invece Chiara Ferragni si prende la briga di un commento, in cui si fa esplicito riferimento a «lacune» normative, che non poteva far altro che rinfocolare le polemiche. Un virgolettato sbagliato dall’inizio alla fine, che fa acqua da tutte le parti, da principianti. Era ovvio anche a un bambino che vi sarebbe stato un riflesso degno di Ivan Pavlov. È stata scontata quanto dura, infatti, la replica del Codacons che non ha solo definito «aberranti» le parole dell’imprenditrice, ma ha anche sottolineato che queste «dimostrano come l’influencer non abbia minimamente compreso la gravità delle sue azioni». Difficile, almeno questa volta, dare torto al Codacons. In questo effettivamente i Ferragnez hanno stabilito un record.

 

Quale comportamento suggerisce?

Nelle vicende mediatico giudiziarie i profili comunicativi non sono banali, non possono essere né improvvisati né scomposti ma devono essere improntati all’assoluta serietà. Un atteggiamento disinvolto è largamente controproducente.

Dopo le dichiarazioni troppo tracotanti di Ferragni relative al decreto legge su beneficenza e iniziative commerciali, a seguito del conflitto di competenza tra procure che ha chiamato in causa la Cassazione, sono apparsi sui media rilievi pesanti del pubblico ministero sul comportamento di Chiara Ferragni. Non è dato sapere cosa abbiano spiegato i consulenti a Ferragni e Fedez, ma nella loro situazione i riflettori oggi non sono uno scudo ma un mirino che rende più semplice sparare e colpire. O meglio, essere colpiti! E questo riguarda anche i post sul soggiorno presso il lussuoso Hotel de Mascognaz a Champoluc.

Cosa pensa "dell'incidente" dell'hotel?

C’è chi ipotizza che l’inciampo dell’hotel valdostano sia stato un test per ‘misurare la temperatura della crisi’. Se così è stato, se cioè c’è dietro la valutazione di un professionista, a voler essere gentili si è trattato tecnicamente di una follia. Siamo lontani mille miglia dall’exit strategy. D’altra parte i commenti ai post – che prima della crisi erano in media duemila – sono nelle ultime settimane circa una sessantina. Non sarà mica perché l’influencer, dopo aver inizialmente inibito la possibilità di commentare, ha deciso di ammettere solo chi è disponibile a scrivere «che bello», «come sei bella» o a postare cuoricini? Occorre ripensare tutto dall’inizio, con maggior consapevolezza di sé e del quadro complessivo e una buona dose di pazienza e prudenza.

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