Elezioni comunali a Sant'Antimo, Buonanno sfida i suoi ex alleati

La ricerca della stabilità nella città dei consigli comunali litigiosi

Il Municipio di Sant'Antimo
Il Municipio di Sant'Antimo
di Nella Capasso
Domenica 12 Maggio 2024, 08:23
3 Minuti di Lettura

Si torna al voto dopo due anni, dopo 12 mesi di commissariamento, e con l’ambizione ,almeno quella dichiarata da molti cittadini, di trovare stabilità. Una condizione necessaria affinché l’ente, che ha pure i conti in rosso, cominci ad interessarsi di tutte quelle attività che possano sollevare i cittadini dal degrado. Nel momento della stretta sui nomi che avrebbero composto le liste, sono giunte le sentenze per gli imputati nel processo nato dall’inchiesta della Dda “Antemio”, che, nella primavera del 2020, aveva messo a nudo un sistema di connivenze tra criminalità, politica e funzionari dell’Ente. Una sorta di "memento mori" per chi sarà chiamato a scegliere.

Nelle liste delle tre coalizioni sono solo due quelle con i simboli di partito, Pd e Psdi, che sostengono Massimo Buonanno, che ci riprova.

A giugno 2023, a un anno dalla sua elezione, cadde per mano amica. Altre tre le liste, civiche, nella coalizione del 40enne avvocato, “Voltiamo pagina”, “Impresa Futura” e Centro Popolare”. Nicola Marzocchella, già assessore nella giunta guidata dal sindaco Pd Russo, si presenta con un corredo di ben sette liste: "Marzocchella sindaco", "Libertà per Sant’Antimo", "Nuova Sant’Antimo", "Agorà", "Rinascita Santantimese", "Insieme per Sant’Antimo" e "Nuovo pensiero democratico". Tre le liste che sosterranno Domenico Russo, figlio dell’ex sindaco Aurelio: "80029 S.Antimo","S.Antimo torna viva" e "Con te per S.Antimo". È da notare che i tre candidati siano stati, almeno per un periodo, "dalla stessa parte", durante l’amministrazione guidata da Russo: Russo per il legame familiare, Buonanno perché era consigliere di maggioranza, Marzocchella per essere stato assessore ai lavori pubblici. Tra i maggiori sponsor di Marzocchella ci sono i quattro che da consiglieri della maggioranza espressione di Buonanno, un anno fa, ne decretarono la caduta, votando la mozione di sfiducia.

Il caso

A marcare l'inevitabile scia di rancori e recriminazioni ci ha pensato, ieri, anche la comparsa di un manifesto anonimo contro Buonanno, che lo ritraeva, in una parodia della Sacra Famiglia, tra le braccia di Armando e Lugi Cesaro. Cavallo di battaglia della coalizione Marzocchella è, infatti, l’aver instillato il dubbio che il giovane Cesaro sia sponsor di Buonanno che, più volte, ha smentito quella che viene indicata come pura illazione. Il Pd sui social ha stigmatizzato il contenuto del manifesto: «Al di là del menzognero messaggio su cui il candidato sindaco si è già espresso, colpisce la faciloneria con cui detta satira si manifesti, tirando in ballo fede e religione. A questo clima torbido, losco, il Pd contrappone la forza dei programmi e delle idee per il rilancio della città». Due big della politica locale sono scesi a sostegno di Buonanno e Marzocchella: per il primo Arcangelo Cappuccio, già primo cittadino ed a lungo responsabile dell’Ambito 17; per Marzocchella, Nicola Di Raffaele, assessore uscente alle finanze del comune di Marigliano, con ruoli di primo piano in diverse società ed a livello accademico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA