Si torna al voto dopo due anni, dopo 12 mesi di commissariamento, e con l’ambizione ,almeno quella dichiarata da molti cittadini, di trovare stabilità. Una condizione necessaria affinché l’ente, che ha pure i conti in rosso, cominci ad interessarsi di tutte quelle attività che possano sollevare i cittadini dal degrado. Nel momento della stretta sui nomi che avrebbero composto le liste, sono giunte le sentenze per gli imputati nel processo nato dall’inchiesta della Dda “Antemio”, che, nella primavera del 2020, aveva messo a nudo un sistema di connivenze tra criminalità, politica e funzionari dell’Ente. Una sorta di "memento mori" per chi sarà chiamato a scegliere.
Nelle liste delle tre coalizioni sono solo due quelle con i simboli di partito, Pd e Psdi, che sostengono Massimo Buonanno, che ci riprova.
Il caso
A marcare l'inevitabile scia di rancori e recriminazioni ci ha pensato, ieri, anche la comparsa di un manifesto anonimo contro Buonanno, che lo ritraeva, in una parodia della Sacra Famiglia, tra le braccia di Armando e Lugi Cesaro. Cavallo di battaglia della coalizione Marzocchella è, infatti, l’aver instillato il dubbio che il giovane Cesaro sia sponsor di Buonanno che, più volte, ha smentito quella che viene indicata come pura illazione. Il Pd sui social ha stigmatizzato il contenuto del manifesto: «Al di là del menzognero messaggio su cui il candidato sindaco si è già espresso, colpisce la faciloneria con cui detta satira si manifesti, tirando in ballo fede e religione. A questo clima torbido, losco, il Pd contrappone la forza dei programmi e delle idee per il rilancio della città». Due big della politica locale sono scesi a sostegno di Buonanno e Marzocchella: per il primo Arcangelo Cappuccio, già primo cittadino ed a lungo responsabile dell’Ambito 17; per Marzocchella, Nicola Di Raffaele, assessore uscente alle finanze del comune di Marigliano, con ruoli di primo piano in diverse società ed a livello accademico.