C’erano oltre ventimila persone ad assistere, ieri, alla spettacolare notte della «Festa a mare agli scogli di Sant’Anna» nella baia del Castello Aragonese che, dopo essere stata rinviata di due giorni per le avverse condizioni del mare, si è conclusa con il trionfale successo di «Tu mettici il cuore sempre», la barca allegorica realizzata dall’associazione sportiva Asd Cestistica Ischia con il coinvolgimento dei ragazzi di Ischia Baskin, e dedicata allo sport inclusivo. Il messaggio solidale che «azzera le differenze di abilità tra gli esseri umani» ha ottenuto il primo premio della giuria e il massimo riconoscimento popolare, con il voto – a grande maggioranza – espresso dal pubblico presente nella baia del Castello Aragonese, assiepato sulle tribune, gli scogli del pontile e un'infinità di natanti in rada.
Cinque le imbarcazioni allegoriche che hanno partecipato a una edizione della festa, la novantunesima, che si è rivelata particolarmente riuscita e molto coinvolgente anche grazie alla partecipazione, per la prima volta, di due barche realizzate nel golfo di Napoli, a Bacoli e a San Giorgio a Cremano.
Alla fine c’è stata un po’ di delusione per il verdetto che ha visto posizionarsi solo all’ultimo posto il progetto realizzato proprio a San Giorgio a Cremano, intitolato «Non ci resta che piangere», curato dall’associazione Icaro su commissione del Comune con il bozzetto di Vincenzo Murano e ovviamente dedicato a Massimo Troisi. Ma, come ha detto il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino, «il compito della giuria è stato arduo e l’efficacia emozionale dell’idea ha fatto breccia nei cuori».
Il tradizionale “incendio” del Castello Aragonese, anticipato dall’esibizione dal vivo del maestro Stephen Schlacks compositore dell’ormai rituale brano «Blue Dolphin» che è la colonna sonora storica della festa, ha fatto da preludio all’accattivante spettacolo piromusicale curato dalla Pirotecnica Parente che ha salutato la conclusione della kermesse.
La sfilata delle barche è stata guidata in modo eccellente da Carmen Cuomo e Beppi Banfi, intervallati dalla struggente voce soul di Daria Biancardi e dalla chitarra dinamica di Osvaldo Lo Iacono. In attesa del via, si sono esibiti gli artisti Marilena Castigliola, Denis Trani, Teresa Sasso e Alessio Protopapa, che hanno dato vita a una pre-festa che ha moltiplicato entusiasmi e adrenalina collettiva, anche grazie all’ottima regia scenica e alla presenza di un maxischermo che ha consentito a tutti di immergersi visivamente nella rutilante atmosfera aragonese, scrutando dettagli dell’evento in una dimensione quasi cinematografica.
Al secondo posto «Il pescatore e il Castello», a cura dell’Area marina protetta Regno di Nettuno, con un bozzetto a firma di Umberto Cuomo da un’idea di Cenzino Di Meglio e ispirata alla vita di un pescatore, che ha fatto incetta di premi speciali. Terza posizione per «Nino, dal Belpaese alla Terra del fuoco» a cura dell’associazione Hester APS, con bozzetto di Luca Patalano, che ha evocato l’intimo legame l’Italia e l’Argentina, senza dimenticare il mito di Maradona. Quarto posto per «’E femmene», a cura dell’associazione Cappella Futura di Bacoli che ha svelato un altro mito, quello della Sibilla cumana, conquistando il premio per la «complessità realizzativa», che è stato accolto con entusiasmo dal sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione come un «inno alla bellezza che caratterizza il legame che unisce le città flegree».