Pozzuoli, degrado e abbandono la Regione vende la Casina dei Borbone

Il complesso fu voluto da Ferdinando IV come riserva di caccia

Pozzuoli, degrado e abbandono la Regione vende la Casina dei Borbone
Pozzuoli, degrado e abbandono la Regione vende la Casina dei Borbone
di Antonio Cangiano
Domenica 17 Marzo 2024, 09:33
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Chissà cosa penserebbe Ferdinando IV di Borbone, Re di Napoli, leggendo l'annuncio, molto dettagliato, circa la vendita del suo pittoresco Casino di Caccia, nell'attuale zona di Licola Borgo, nei Campi Flegrei, di proprietà della Regione. Proviamo solo ad immaginare la sua reazione ma la realtà non lascia spazio alla fantasia. L'insolito annuncio, rivolto anche ai privati, è comparso sul sito www.investinitalyrealelestate.com, con tanto di aspetti tecnici e una dettagliata descrizione analitica della Reale «Delizia flegrea».

«Compendio immobiliare, denominato "Casina Reale", voluto nel XVIII da Ferdinando IV di Borbone quale sito di caccia», si legge sul sito, e ancora: «L'immobile è costituito da diversi fabbricati tra i quali la "Casina Reale", edificio principale centrale, il garage officina e magazzino, la dipendenza della "Casina Reale", la colombaia ed una piccola chiesetta». Nella zona di Licola Borgo, dove Ferdinando IV fece costruire un Casino di caccia, in tempi antichi esisteva un lago. La storica residenza si estende su una superficie territoriale di 13.482 metri quadrati.

Già dal 2018, in attuazione del piano delle alienazioni e valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale, era stata indetta una manifestazione di interesse. Un bando prorogato più volte ma senza esito.

Ma l'annuncio, alquanto inusuale sulla rete, sta facendo discutere non poco appassionati e divulgatori di storia napoletana, tra cui lo scrittore e saggista, Angelo Forgione, al quale abbiamo chiesto la propria opinione in merito: «Dispiace vedere un sito reale settecentesco in queste condizioni e senza una destinazione d'uso. Di quei luoghi c'è traccia in un dipinto conservato alla Reggia di Capodimonte, commissionato da Carlo di Borbone al pittore francese Claude Joseph Vernet, che ritrae una scena della caccia alle folaghe proprio presso lo scomparso lago di Licola. Di questo dipinto esiste anche una copia di dimensioni leggermente maggiori presso la reggia di Versailles, e richiesta al pittore dal marchese de L'Hôpital, ambasciatore di Francia a Napoli. È auspicabile che si trovi una soluzione per il recupero della costruzione».

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Sul caso, è intervenuto anche Umberto Mercurio, presidente e portavoce del comitato Licola Mare Pulito, da tempo impegnato per la tutela e valorizzazione del Real sito e non solo: «Parte del Casino borbonico di Licola è fatiscente e versa in forte stato di forte abbandono. Si tratta di una delle "Reali delizie" dei Borbone meno conosciuta ma altrettanto preziosa e da tutelare. Chiedo alle istituzioni locali e non solo di attivarsi per la tutela della struttura magari concedendo i locali ad una scuola o ad un'associazione locale».
Una storia travagliata, dunque, quella recente del reale sito Borbonico, a pochi passi dalla fermata Licola della Cumana-Circumflegrea. Un tempo luogo prescelto da re Ferdinando IV di Borbone e della sua corte, per soggiornarvi e passare periodi di vacanza più o meno lunghi, oggi in stato di forte abbandono, con parte del tetto collassato e strutture fatiscenti dove trovano rifugio i cani randagi.
 

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