Napoli, balneabile un tratto di San Giovanni: ok dal Comune

Bagno escluso a Vigliena e Municipio: sei scarichi senza depurazione

Il mare di Pietrarsa
Il mare di Pietrarsa
di Alessandro Bottone
Mercoledì 1 Maggio 2024, 14:23
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Pietrarsa è ufficialmente balneabile. Il Comune di Napoli ha revocato l'ordinanza di inizio aprile che aveva escluso dalla possibilità di tuffarsi nello specchio d'acqua ai piedi del museo ferroviario. Un breve tratto di San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale di Napoli, torna ai bagnanti dopo il primo controllo annuale per la presenza di batteri. Una vera e propria svolta dopo diversi lustri di mare negato.

La nuova decisione di Palazzo San Giacomo fa seguito al buon esito del campione d'acqua prelevato dall'Arpac lo scorso 23 aprile nel tratto di Pietrarsa e che, per ora, ha evidenziato la presenza di Enterococchi intestinali e di Escherichia coli in livelli accettabili. Un risultato ottenuto «grazie agli importanti interventi sulle fogne, in fase di realizzazione a San Giovanni, che stanno dando i primi risultati concreti», hanno evidenziato dall'assessorato alle infrastrutture dell'ente di piazza Municipio. A ben vedere già nel 2023 non erano emerse anomalie nella quantità dei batteri nei sette controlli stagionali.

E in precedenza si sono verificati sforamenti solo in poche occasioni. In effetti, il giudizio di idoneità di inizio stagione balneare «deriva dall'analisi statistica degli ultimi quattro anni di monitoraggio in base agli esiti analitici di due parametri batteriologici», si legge sul sito dell'agenzia regionale che monitora le acque campane.

La nuova ordinanza del Comune - curata dal Servizio Tutela dell'ambiente, della salute e del paesaggio e sottoscritta dal sindaco Gaetano Manfredi - revoca l'atto del 5 aprile scorso e riammette alla balneazione il tratto detto "Pietrarsa", 929 metri di costa che corrono davanti la passeggiata di San Giovanni a Teduccio fino al museo ferroviario. Lo specchio d'acqua appena riammesso deve, in ogni caso, ottenere la nuova classificazione. «Tali acque saranno classificate al raggiungimento del set di dati minimo necessario all’attribuzione della classe di qualità comprendente almeno 16 campioni», è specificato da Arpac che effettuerà altri cinque prelievi a San Giovanni, uno ogni mese fino a ottobre. È necessario, quindi, attendere altro tempo per la conferma del dato che, per la gioia di residenti e attivisti, è positivo.

Resta fuori dalla portata dei bagnanti il lungo tratto davanti la cosiddetta "spiaggia del municipio". Quasi due chilometri incastrati tra l'ex depuratore e il "lagno", ovvero il collettore Volla, che restano interdetti in quanto «acque non adibite alla balneazione e permanentemente vietate», così come messo nero su bianco anche sull'ordinanza comunale nella quale si evidenzia che le aree marino costiere interdette con l'ordinanza del 2006 «possono essere riammesse alla balneazione solo a seguito del completamento delle operazioni di bonifica dei fondali». Il Volla - che sarà dismesso attraverso i lavori in corso - è soltanto uno dei sei scarichi privi di depurazione che sfociano nel mare di San Giovanni: essi sporcano e inquinano le acque da Vigliena fino alla scogliera dell'ex depuratore dove finisce il canale Sannicandro.

Il percorso per restituire pienamente il mare di San Giovanni ai residenti e ai potenziali turisti è ancora lungo e complicato. Intanto, a distanza di anni - dopo le analisi realizzate dal Comune come previsto dall'accordo per il SIN "Napoli Orientale" - è possibile godersi la tintarella sulla due spiagge riaperte al pubblico tranne per due piccoli spazi che saranno bonificati. All'orizzonte interventi e progetti di vasta portata per rigenerare l'intera costa orientale di Napoli tra terrazza green vista mare, spazi per studenti e imprese, un porto turistico e altre occasioni di rilancio per l'ex quartiere industriale.

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