Prg, è braccio di ferro tra Comune e Porto sul futuro di Napoli est

L'Authority punta a una maxi area container ma la giunta vuole realizzare nuovi quartieri

Porto di Napoli
Porto di Napoli
di Luigi Roano
Giovedì 21 Marzo 2024, 10:18
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Il Prp - Piano regolatore portuale - e il Prg del Comune confliggono e non in un solo punto. Non c'è convergenza su pezzi pregiati dell'area est dove Palazzo San Giacomo ha già adottato delibere attuative per l'area ex Agip e quella ex Feltrinelli dove sono previste attrezzature pubbliche e nemmeno sul centralissimo Molo San Vincenzo. Li - per l'Autorità portuale retta da Andrea Annunziata - l'agognato porto per i grandi yacht non ci può stare. Quanto all'area est laddove il Municipio ha previsto case e commercio oltre che parchi, il Prp prevede aree di stoccaggio per i containers. C'è spazio ancora per trovare soluzioni condivise? La certezza è che il conflitto c'è ed è di tipo amministrativo e politico. Dove per politico si intende il disegno della nuova città e del nuovo porto uniti da un abbraccio da cui è impossibile svincolarsi.

La polemica prende piede in Consiglio comunale nella tarda mattinata dove il Presidente della Commissione Urbanistica Massimo Pepe racconta come stanno le cose: «Le competenze - racconta Pepe - su quest'area è di vari enti.

Ho sempre auspicato il dialogo con l'Autorità portale e Annunziata che non ha mai risposto al nostro invito a confrontarsi. E questo ha portato a visioni contrastanti sulla città e dell'area orientale dove già insiste "Porta est", e dove il Comune ha iniziato ad investire in termini di riqualificazione urbana non solo con i fondi del Pnrr».

Pepe entra nel merito del conflitto: «Abbiamo approvato all'unanimità il documento Strategico del Comune in commissione urbanistica e che a breve verrà discusso in Consiglio Comunale dove è molto chiaramente esposto che andiamo verso una dismissione industriale perché è un punto critico sotto il punto di vista ambientale. Li faremo rigenerazione urbana, attrezzature di quartiere parchi urbani. Non è previsto lo stoccaggio dei containers né nell'ex Agip né nell'area ex Feltrinelli. Pertanto l'idea di utilizzarle come retroporto non è prevista». Per avere una idea di cosa si parla riguardo all'area ex Feltrinelli parliamo di circa 200mila metri con residenze, centri commerciali, parco verde e campi di calcetto. «Uno scenario - conclude Pepe - ecologicamente orientato nella convinzione che proprio il territorio di Napoli orientale abbia le caratteristiche e le potenzialità giuste per realizzare gli obiettivi della transizione ecologica cui la manovra urbanistica si ispira».

La sostanza - dal punto di vista di Annunziata - è che il porto per crescere ha bisogno di spazi che ritiene possano essere recuperati proprio li, ovvero nell'ex area dei petroli e in quella ex Feltrinelli. Annunziata - intercettato al telefono - fornisce una ricostruzione con un finale più aperto della vicenda, ma anche un percorso molto spigoloso e irto di ostacoli che non apre il cuore alla speranza che si possa risolvere pacificamente e in tempi brevi. «Non parlerei di conflitto - racconta il numero uno dell'Autorità portuale - quello varato è il documento strategico mentre è in corso di definizione il Prp perché stiamo aspettando gli studi su tutto il traffico marittimo per completare appunto il nostro Piano. C'è spazio per una discussione dove inquadrare le necessità del Porto e quelle di Napoli e noi abbiamo bisogno di spazi e dei container». Sul mancato confronto dopo gli inviti di Pepe, Annunziata è caustico: «Mi hanno invitato 4 giorni fa in Consiglio comunale, troppo poco il preavviso io sto tornando da Roma ho incontrato il ministro per discutere di fondi per la Campania e per i porti. Io parlo con il sindaco non conosco Pepe forse si è insediato da poco». Il Consiglio comunale di Napoli si è insediato due anni fa, anno in cui il disegno strategico del Porto stava già a buon punto.

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«E infatti - spiega Annunziata - il Comune lo conosce. Noi ci confrontiamo con il Comune è da li che partiamo. Vogliamo tutelare l'ambiente e la sicurezza, ma per noi non si può non tenere conto dello sviluppo. Prima di varare il definitivo Prp riapriremo il confronto con il Comune, c'è possibilità di fare modifiche. E mi lasci dire che in tre anni il Porto di Napoli è stato letteralmente trasformato in meglio. Mi confronto con il sindaco e con tutti i livelli istituzionali». Sul Molo San Vincenzo Annunziata è categorico: «Non è possibile l'approdo dei grandi yacht non è compatibile con le rotte dei traghetti. Ce lo ha detto Stiamo all'Imat (l'accademia del mare che si trova a Castel Volturno ndr) che ci deve inviare lo studio. Un porto con questo scopo va bene a Vigliena non al Molo san Vincenzo. Noi dobbiamo privilegiare il traffico marittimo non i gradi yacht».

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