Tennis Club Napoli, ecco le prime donne socie

Il circolo ammette le prime dieci socie fondatrici come al Posillipo

Riccardo Villari
Riccardo Villari
di Gianluca Agata
Martedì 27 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 28 Febbraio, 07:28
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La Coppa Davis fa bella mostra di sé al Tennis Club Napoli. E dove poteva trovare miglior casa se non in un luogo che ha fatto la storia con le sue radici ed il suo futuro. L'Arena del tennis sul lungomare è una fotografia che ha fatto il giro del mondo quando nel 2014 Fabio Fognini, allora numero 13 al mondo, ebbe la meglio sul britannico Andy Murray in coppa Davis. Un tifo da stadio ed una partita consegnare ai posteri. Uno dei tanti successi del Tc Napoli, che firma un'altra pagina di storia con la delibera che ammette le prime dieci socie fondatrici del circolo (come accaduto al Posillipo): Maria Ajello, Maria Grazia Pisapia, Virginia D'Elia Fiorani, Anna Maria di Lella Centonze, Michela Maria Falco, Carolina Gargiulo, Maria Bice Gasparini, Simona Marzullo, Maria Micillo, Elvira Panico. «Siamo sempre stati un circolo che si è caratterizzato per la parità di genere. I valori, la mission del circolo hanno sempre bisogno di aggiornamento. Una cosa di cui siamo orgogliosi. Laddove ci sono più donne, ci sono più aspetti positivi e meno negativi» le parole del presidente del Tc Napoli Riccardo Villari

 

E allora ecco che su una platea di quasi 1000 soci e 100 fondatori, ci sarà una squadra tutta al femminile alla quale sarà affidato il prestigioso compito di dare la rotta.

Onore e onere che spetta a chi è più attivo all'interno del sodalizio sportivo. «Il socio fondatore - continua Villari - è quello che ha dato vita alla costituzione del circolo. La punta più avanzata. Una cosa sulla quale decidono i fondatori, ad esempio è l'accesso o meno di nuovi soci oltre a dare gli indirizzi». La storia del Tennis club Napoli è fatta di donne. Matilde Serao ne raccontò la nascita sul quotidiano “Il Giorno” nella sua rubrica Mosconi del 6 giugno 1905. La Regina Elena era abituale frequentatrice del circolo, Maria José, la regina di maggio, tennista impegnata, si allenava tutti i pomeriggi. E oggi dieci donne sulla plancia di comando: «Si tratta di socie da sempre impegnate nella vita del circolo: culturale, sportiva, operativa. Insomma chi sta dedicando al Tc Napoli parte della propria vita. Decideranno la rotta e le scelte così come gli altri fondatori». E di sfide ce ne saranno tante. A partire dal challenge di fine marzo. «Nel torneo Atp 250 del 2022 abbiamo toccato con mano quanto questa città abbia fame di tennis ed il primo passo è stato portare un torneo di ottimo livello stabilmente in calendario a Napoli, il Challenger in programma dal 25 al 31 marzo. Poi vedremo se nel corso degli anni potremo apportare un upgrade». Risolta la vicenda con il Comune per la Sede sociale, il prossimo passo sarà lavorare per un sogno: quello del Palazzo dello sport da 10mila posti. «Napoli ne ha bisogno. Abbiamo negli occhi il successo di Torino con le Atp Finals. Tutto nasce da lì: eventi, incontri, opportunità ed anche un grande torneo di tennis». E intanto come non godersi le centinaia di bambini che fanno capo alle scuole di addestramento tennis della Regione che hanno voluto toccare con mano l'oggetto di un sogno: la coppa Davis. «La coppa è stata nostra ospite sabato, domenica e lunedì e sono stati in tantissimi che hanno voluto vedere il trofeo, ma l'opportunità è stata utile per far calcare i campi dalla next gen del tennis regionale. Una giornata di grande emozione e soddisfazione» conclude Villari. 

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